Fiumicino-Roma: 20 euro in più se il taxi è «sbagliato»

Canapini: «Siamo stati costretti a farlo perché il Comune di Roma non ha rispettato l’intesa»

Jacopo Granzotto

Gira la ruota. Non bastavano i ritardi, gli scioperi e gli ingorghi sulla Colombo, adesso il passeggero che sale su un taxi a Fiumicino ha un compito essenziale da sbrigare: scegliere quello giusto e risparmiare 20 euro. Da lunedì prossimo per i passeggeri presi a bordo dei 36 taxi di Fiumicino al «Leonardo da Vinci» raggiungere il centro di Roma costerà infatti la bella cifretta di 60 euro, 120 mila delle vecchie lire. Così, garantito, a qualcuno verrà voglia di scrutar bene la macchina prima di montarci sopra. La tariffa fissa, deliberata ieri dalla giunta comunale di Fiumicino, entrerà in vigore il 9 ottobre e sarà applicata alle corse effettuate dallo scalo aereo fino all’interno delle mura aureliane, mentre il tassametro indicherà il costo per ogni altra destinazione». Una decisione che già scatena polemiche a raffica. Duro Nicola di Giacobbe dell’Unica Taxi Cgil, per il quale «Canapini non si preoccupa dei cittadini di Fiumicino e di migliorare il servizio su territorio, la tariffa fissa a 60 euro per Roma, oltre a essere una richiesta eccessiva, rappresenta una scelta che dimostra cosa intende la giunta per trasporto pubblico».
«Siamo stati costretti a procedere in questo modo - ribatte il sindaco - per l’indisponibilità dell’amministrazione comunale di Roma a ricercare un accordo su una tariffa condivisa nonostante fosse stato previsto da un protocollo di intesa sottoscritto dai due sindaci e un tentativo di mediazione senza esito operato dal prefetto Serra». «Siamo coscienti del disagio che provocherà l’applicazione di una doppia tariffa - conclude- poiché gli utenti non potranno scegliere l’auto pubblica sulla quale salire (messaggio a Veltroni) in quanto l’accosto ai moli di imbarco dei taxi è obbligato in un’unica fila da un’ordinanza del direttore aeroportuale. Siamo comunque disponibili a ricercare l’accordo con Roma purché sia orientato a tener conto delle esigenze di tutta la categoria dei tassisti senza distinzione di appartenenza». Distinzione che però persiste, come del resto la tariffa. Un caos che precede l’inevitabile guerra fratricida nella categoria soprattutto dopo le affermazioni di Veltroni sulla possibilità di scelta. Eventualità contestata anche dall’assessore alla Mobilità del Comune di Fiumicino, Tomaino per il quale «dichiarare che gli utenti possono scegliere le corse è una pazzia». «Abbiamo lavorato sei mesi ponendoci come obiettivo l’eliminazione della scelta delle corse - tuona Tomaini - per mettere fine ai molteplici illeciti che si stavano perpetrando a danno degli utenti. E invece con questo suo atto di prepotenza, Veltroni rischia di vanificare mesi di lavoro non tenendo conto dei pericoli ai quali andranno incontro gli utenti.

Forse Veltroni non sa che la nuova ordinanza aeroportuale prevede dopo il transito dal polmone, che l’accostamento ai moli avvenga su una fila unica che non consente né ai taxi né agli utenti di scegliere le corse». Tutto forte e chiaro, come le risate degli Ncc.

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