Roma

Flamenco e parole: i sogni e le follie di Don Chisciotte

Nel 1605 venne pubblicato per la prima volta il libro Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes, genio della letteratura spagnola. Per commemorare il quarto centenario della pubblicazione, il 2005 è stato proclamato in Spagna Año Quijote, l’anno del Don Chisciotte, con centinaia di manifestazioni in tutto il mondo perché universale è la figura del celebre personaggio di Cervantes: archetipo dell’eroe moderno insoddisfatto della realtà, che proprio per questo desidera cambiare con le semplici armi delle convinzioni e dei suoi sogni.
L’associazione culturale El Mirabràs di Roma, attraverso il suo Atelier di Flamenco-Teatro, dedica all’eroe di Cervantes uno spettacolo che si svolgerà domani e dopodomani sera alla sala Petrassi del Parco della Musica. Un evento che vuole che attraverso la danza, il flamenco e la parola i «sogni e le follie» di Don Chisciotte della Mancia si avverino: lo spettacolo con le coreografie di Clara Berna, che interpreta anche il ruolo di Dulcinea, e con la regia di Gianni Licata (Don Chisciotte), è interpretato dalle giovanissime ballerine dell'Atelier, fra cui Libe Irazu (Chiteria), Kyralesa Claire (Duchessa), dal ballerino di danza classica Martin Sieland nel ruolo del Cavaliere della Bianca Luna, e da diversi attori fra cui Francesca Santini (Aldonza), Giorgio Dante (Sancho Panza), Daniel Platt (Duca). Le scene e gli splendidi costumi «chisciotteschi» sono di Antonio Ranieri; l’adattamento testi è di Alessia Crocini, la cura e l'organizzazione di Marina Cepeda Fuentes.
I caratteristici mulini a vento dei suggestivi paesaggi delle pianure della Mancia, che nell’universo del Chisciotte sono il simbolo della lotta onirica, e il viaggio quale simbolo della ricerca interiore, si trasformeranno nel filo conduttore dello spettacolo, diviso in due parti come l’opera di Cervantes. Tredici i momenti che lo compongono, nei quali appariranno i personaggi e i fatti più significativi dell’immortale romanzo, narrati allo spettatore grazie alla fusione di brani dell'opera di Cervantes, con la danza (flamenco, jazz, balletto classico, folclore castigliano) eseguita con la musica di autori come Strauss, Telemann, Halffter, Ravel, Leigh e Vicente Amigo fra gli altri.
Domani e domenica alle 21. Ingresso gratuito.

Gli inviti si ritirano in sede dalle 17 alle 20 nei giorni dello spettacolo.

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