Flessibilità e costi ridotti

Chi acquista un buono postale accetta di rinunciare a una piccola parte del rendimento che un Ctz o un Btp di uguale scadenza offrono ma si concede la possibilità di rivendere il titolo in qualsiasi momento, in qualsiasi ufficio postale ricavando almeno il prezzo nominale. Non solo. Se il disinvestimento avviene dopo sei mesi (nel caso dei buoni postali a 18 mesi) o dopo 12 mesi (nel caso dei buoni postali ordinari) si incassano anche gli interessi maturati. Al contrario chi acquista un qualunque titolo di Stato, per esempio un Btp, e lo vende prima della scadenza è esposto all’andamento dei tassi di interesse e potrebbe anche non incassare il valore iniziale investito accusando una perdita.
Il foglio informativo dei buoni e dei libretti postali dichiara inoltre esplicitamente che la garanzia dell’emissione è a carico dello Stato italiano. Un altro vantaggio a favore dei buoni postali rispetto ai titoli di Stato è il taglio minimo di investimento fissato a soli 250 euro, che scende a 50 euro per i buoni postali dedicati ai minori di 18 anni: una soglia che permette di impiegare anche i più piccoli risparmi.

Infine i costi: la differenza sulle spese di acquisto (zero in Posta e fino allo 0,5% per ogni transazione tramite intermediari per i titoli di Stato) e quella relativa al deposito titoli (non necessario per i buoni postali ma richiesto per Bot e Btp) rappresenta un notevole risparmio soprattutto per gli investimenti di piccola taglia.

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