Il Fli si ribella a Gianfranco: «Che fai, ci cacci?» La sfida Urso-Bocchino frantuma il Terzo polo

RomaChi di ribellione ferisce di ribellione perisce. Il dissidente è Enzo Rivellini, europarlamentare futurista e coordinatore del partito in Campania che a Fini non fa sconti: «Che fai, mi cacci? Gli dirò imitandolo». Ieri Rivellini, in una preannunciata rovente conferenza stampa, di fatto ha frantumato il terzo polo e posto le basi per un ulteriore spaccatura profonda del Fli a livello nazionale. L’eurodeputato, dinnanzi al prospettato inciucio terzopolista, proprio non ci sta: «Ho avuto modo di rilevare, dopo questi primi giorni di campagna elettorale per il nuovo polo per l’Italia, il rigetto dalla gran parte dei cittadini avvicinati di qualunque ipotesi di perpetuazione anche simulata di poter fungere da stampella delle sinistre a Napoli», ha detto ai suoi. «Quindi, dopo aver rimesso nel primo pomeriggio di lunedì 4 aprile, nelle mani di Pier Ferdinando Casini, il mio mandato di coordinatore regionale campano del Nuovo Polo per l’Italia, vi annuncio che Futuro e libertà a Napoli appoggerà da subito la campagna del candidato del centrodestra Gianni Lettieri così da vincere subito al primo turno». Un annuncio choc visto che un mesetto fa i vertici nazionali di Udc, Fli, Api e Mpa avevano puntato sulla candidatura a sindaco di Napoli di Raimondo Pasquino, rettore dell’università di Salerno. Più esplicito: «Il cosiddetto terzo polo è irrealizzabile soprattutto per il comune di Napoli dove sembra essere un esperimento da laboratorio per allearsi, al secondo turno, con il centrosinistra e con l’obiettivo di gettare le basi per le prossime elezioni politiche». E col Giornale si sfoga: «All’assemblea costituente di Milano e a quella di Napoli di metà marzo mi sembrava di aver sentito che il Fli doveva essere alternativo alla sinistra e per un vero bipolarismo. Fini forse ha cambiato idea?».
Il problema è che Rivellini parla a nome del Fli nonostante arrivi secca la sconfessione del braccio destro di Fini: «Le dichiarazioni di Rivellini rappresentano una posizione personale che non coinvolge Futuro e libertà - ha bastonato in una nota Italo Bocchino -. Il nostro impegno per la costruzione del terzo polo in occasione delle amministrative nelle grandi città resta tale a Napoli come a Milano, a Torino come a Bologna, e pertanto è indiscutibile anche nel capoluogo campano la nostra alleanza con Udc, Api e Mpa, e il nostro sostegno convinto al candidato sindaco Raimondo Pasquino».
Rivellini isolato, quindi? Mica tanto perché con Rivellini si schiera subito Adolfo Urso, altro big del partito e leader dell’ala moderata: «Comprendo le ragioni del coordinatore Rivellini a fronte della situazione estremamente grave in cui riversa la città di Napoli e alle speranze di cambiamento che Futuro e libertà ha suscitato tanto più in Campania sia sul piano morale che programmatico ed auspico che si possa trovare una soluzione condivisa in sintonia con la volontà degli iscritti e di coloro che hanno creato Futuro e libertà nel territorio».

Tra le righe un riferimento critico ai nuovi acquisti futuristi, sponsorizzati fortissimamente da Bocchino. Due nomi su tutti: Pietro Diodato e Alfredo Vito. Il primo fresco di condanna, il secondo con una pena di due anni patteggiata nel ’93. Insomma, nel Fli la bolgia continua.

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