Al vertice di Copenaghen «è possibile avere un accordo». Ma «non sarà vincolante perché molti nostri partner non sono ancora pronti per questo», in particolare Usa e Cina. Lo ha affermato il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, in unintervista a «Europe 1» in cui lex premier portoghese ha comunque mostrato ottimismo sulla possibilità di unintesa «operativa, che possa poi diventare un trattato vincolante con delle norme giuridiche nel 2010». Barroso, che si è detto «fiero» del ruolo che sta giocando lEuropa nel negoziato, ha quindi ribadito lunità degli europei al tavolo mondiale del summit. «Abbiamo adottato un pacchetto clima - ha ricordato - che è il più ambizioso di tutti quelli che sono sul tavolo con unintesa sulla riduzione del 20% delle emissioni di gas serra».
«Il surriscaldamento climatico - ha proseguito Barroso - è un problema globale e cè bisogno di una risposta globale. Non è possibile che lEuropa prenda delle misure se anche gli altri non prenderanno misure nella stessa direzione».
«Il successo a Copenaghen ci potrà essere se si avranno delle cifre concrete per la limitazione dei gas effetto serra e dei meccanismi di finanziamento per aiutare i Paesi poveri ad adattarsi alle riduzioni. È questa la chiave del successo».
Per quanto riguarda i partner che «non sono ancora pronti», Usa e Cina, Barroso ha spiegato che negli Usa «la legislazione non sarà ancora varata prima del vertice».
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