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È un flop la terza estrazione

Filippo Grassia

Nell’ultima settimana di agosto, con i primi rientri in città e la riapertura di alcune ricevitorie, il SuperEnalotto ha rialzato la testa dopo due mesi disastrosi, legati alla sperimentazione dei tre concorsi settimanali. Negli ultimi tre concorsi (23, 25 e 27 agosto) il montepremi è stato di oltre 12 milioni di euro con un incremento del 7,6% rispetto a quello della settimana precedente con i concorsi del 16, 18 e 20 agosto. Una boccata d’ossigeno. Ma c’è da capire se vale la pena continuare sulla strada della terza estrazione. I dati dei primi due mesi non sono confortanti: gli italiani hanno puntato 316,2 milioni nei 27 concorsi che si sono avuti fra il 21 giugno e il 20 agosto, mentre avevano speso 358,7 milioni nei 18 concorsi dei due mesi precedenti, dal 16 aprile al 15 giugno, con due sole estrazioni alla settimana. Il gap è di 42,5 milioni di euro. Per la cronaca non è stata presa in considerazione l’estrazione del 18 giugno in seguito al blocco dei terminali del Lotto che ha danneggiato anche la raccolta del SuperEnalotto. E ancora. I tre concorsi della settimana dopo Ferragosto hanno fatto segnare un incremento del 7,5% rispetto alla stessa settimana dell’anno passato con la differenza che adesso c’è una estrazione in più.
Per Sandi, amministratore delegato di Sisal, è sbagliato portare avanti ragionamenti radicali, del tipo chiudiamo subito la sperimentazione e torniamo al passato: «Ho la sensazione che si stia parlando della terza estrazione come se si trattasse del male assoluto. Bisogna invece levare una voce in favore della serenità di valutazione e aspettare che tutti i fattori siano a regime. In Finanziaria era prevista una estrazione del Lotto separata dal SuperEnalotto, eventualità poi accantonata con buon senso. Credo che lo Stato abbia il diritto-dovere di provare nuove strade, lanciando prodotti nuovi ed eventualmente correndo qualche rischio». Sandi ha aggiunto: «Anche quando si passò alle due estrazioni vi furono critiche aspre, ma il tempo ha dato ragione al doppio appuntamento. Al solito saranno i risultati a parlare. Ma questa campagna che parla di crollo, débàcle e fallimento, oltre che poco lucida, non serve e non fa bene a nessuno». A breve il saldo.
Con l’avvio del campionato di Serie A, si è avuta un’impennata nel movimento del Totocalcio e de «Il9»: quasi il 6% di aumento rispetto alla raccolta dei corrispondenti concorsi dell’anno precedente. Si è passati infatti da 3.260.461 euro a 3.420.099 euro con un incremento di quasi 160 mila euro. L’incremento è dovuto in grandissima parte a «Il9» che ha fatto registrare un segno positivo del 15,7%. Un altro milione è stato giocato su Totogol (602 mila euro) e Big Match (484 mila euro). La curva di questi giochi può solo salire alla ripresa del campionato di Serie A, previsto a metà settembre dopo gli impegni della Nazionale, con la riapertura di tutte le ricevitorie e soprattutto il ritorno in città dei vacanzieri di agosto. Lo scenario è positivo. In declino, invece, Big Race con appena 38 mila euro giocati: una miseria, tanto varrebbe cassarlo.
Quanto alle scommesse a quota fissa, l’unica sorpresa del week-end è arrivata da Ascoli dove la squadra di casa, ripescata all’ultimo momento in Serie A e costretta a fare mercato in extremis, ha costretto il Milan alla divisione dei punti.

Quanti hanno puntato su questo risultato, si sono portati a casa 4,30 volte la posta giocata: niente male per un pareggio.

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