«Pronto, sono Gigi Riva, Donadoni ti vuole nel suo gruppo». La domenica di Pasquale Foggia, già emozionante per i due rigori segnati alla Juve e a Buffon, diventa da sogno. «Pensavo fosse uno scherzo, anche se avevo riconosciuto la voce. È stato bello ricevere la chiamata da un personaggio così importante per il Cagliari e per il calcio italiano».
E così nella truppa azzurra è arrivato anche il 24enne centrocampista napoletano. Seguito direttamente dal ct, in tribuna al SantElia per ripescare in azzurro gli juventini Chiellini e Camoranesi e «stregato» dalle giocate del trottolino. «Al massimo potrò pretendere una maglia di allenamento...», scherza Foggia, curriculum di tutto rispetto ma senza mai passare per la sua squadra del cuore, il Napoli. Sostenuta a giugno in curva B nella partita con il Lecce, tappa fondamentale verso la promozione; punita dal dischetto - senza esultanza - nella prima in A dopo sette anni con un rigore che ha dato il là al successo del Cagliari.
Ai tifosi sardi ricorda Zola («è il mio idolo, non a caso ho scelto il numero 10», confessa Foggia) che di recente ha espresso elogi per il centrocampista. Il pallone lo conosce in famiglia - anche suo padre era calciatore - e tra i vicoli di Napoli. Il Milan lo preleva giovanissimo e poi comincia a fargli girare lItalia per farlo maturare: Treviso, Empoli con il primo gol segnato in A a 20 anni, Crotone, Ascoli, dove conosce Giampaolo - suo attuale tecnico al Cagliari -, Lazio e Reggina, dove finisce nellambito dellaffare che porta Oddo al Milan. Ora il prestito al Cagliari («ho rifiutato unofferta allestero») e i tre rigori trasformati in 2 partite.
La maglia dellItalia Foggia laveva già vestita dallUnder 15 alla 21 di Gentile «naufragata» nellEuropeo del 2006. Ora il salto nella «maggiore», in vista della doppia sfida con Francia e Ucraina.
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