Roma

Folla ai funerali del sindaco Enzo Negri

Ieri pomeriggio, in una Bracciano chiusa a lutto, le porte del Duomo di Santo Stefano si sono aperte per le esequie del primo cittadino, Enzo Negri. Una folla di persone ha seguito il corteo funebre partito dalla piazza del Comune alla volta della cattedrale, ma già in tanti in mattinata avevano porto il loro ultimo, personale saluto nella sala del consiglio comunale, dove era la camera ardente. Tra questi, pochi minuti dopo l’apertura al pubblico, è giunto Francesco Storace, che si è stretto nel dolore della moglie e dei giovani figli, subito seguito da Silvano Moffa e dai sindaci dei comuni del Lago. Enzo Negri era una persona che «ascoltava tutti, che si è sempre battuta per risolvere i problemi di ciascuno di noi», racconta una persona vicina all’entourage. Nato nel 1949 a Ostiglia in provincia di Mantova, dopo la laurea in Farmacia, da oltre trent’anni viveva a Bracciano, dove, parallelamente al mestiere di farmacista, ha ricoperto ruoli che lo hanno visto in prima linea a difesa della comunità. Consigliere d’amministrazione della Banca di credito cooperativo di Trevignano Romano, è stato poi eletto presidente dell’Associazione commercianti di Bracciano, presidente del consiglio di istituto del liceo «Ignazio Vian» e della scuola media statale «S. G. Bosco», fino a quando, proprio nel maggio di quattro anni fa, ne è diventato sindaco. Sempre a disposizione dei concittadini che riceveva ogni settimana «senza mancare mai a un appuntamento» raccontano dal gabinetto.

«E anche domenica era qui, dietro la sua scrivania», sempre al lavoro per la sua città.

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