Folla ai gazebo: «No ai minareti»

Poco più di un mese fa tutta Sesto San Giovanni era accorsa nel parlamentino cittadino per assistere a una seduta infuocata: sul nuovo centro culturale islamico che andrebbe a sostituire quello troppo angusto di via Tasso. Una struttura che, per l’opposizione, sarebbe diventata a tutti gli effetti una moschea. A pensarla allo stesso modo oltre 500 persone accorse ai gazebo allestiti per firmare contro la moschea, e chiedendo a gran voce un referendum. «La libertà di culto non si mette a referendum» ha risposto il sindaco Giorgio Oldrini. Dopo gli arresti, nell’ex Stalingrado d’Italia l’argomento è tornato alla ribalta così come i timori. La paura? Che nel luogo di culto tra centinaia di fedeli possa nascondersi qualche estremista. «Anni fa – ha spiegato Alessandra Tabacco, capogruppo della Lega - quando c’era l’ipotesi di realizzare la nuova struttura in centro a pochi passi dalla chiesa della città, è nato un comitato spontaneo di cittadini.

Le persone erano preoccupate per i problemi di viabilità. Ora invece regna un altro tipo di timore». A Segrate invece la moschea - l’unica legale - ha celebrato 20 anni, festeggiando con il Comune e con i parroci cattolici. In passato ha subito degli attentati.

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