Folonari, il futuro del vino toscano: papà Ambrogio lascia a Giovanni

Sei tenute, 350 ettari, 1,4 milioni di bottiglie. E tante nuove idee

È una delle aziende più note del panorama enologico non solo toscano ma anche italiano: Folonari è una famiglia di vignaioli e commercianti di vino fin dal XVIII secolo. Oggi si è concentrata nella produzione di vini toscani di qualità tutti in zone doc e docg, prodotti in sei tenute nelle zone più vocate della regione. Un'azienda di famiglia con le radici nel passato ma la testa ben ancorata al presente e al futuro. È in quest'ottica che l'azienda nel 2000 ha subito una profonda trasformazione, diventando Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute. Ed è sempre in quest'ottica che oggi il testimone dell'azienda passa da papà Ambrogio al figlio Giovanni. Il nuovo presidente, che ha studiato Viticolture ed enologia presso l'università di Davis in California e che si è sporcato le mani nella terrà delle tenute di famiglia, sarà affiancato dal nuovo amministratore delegato Bruno Alvisini, con un passato di manager in noti gruppi del settore beverage, e dall'enologo marchigiano Roberto Potentini. A papà Ambrogio, già presidente di Federvini, resterà il ruolo di presidente onorario.

La Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute è un punto di riferimento dell'enologia toscana. La superficie vitata è imponente: 350 ettari totali distribuiti in sei tenute, con una produzione annua di circa 1,4 milioni di bottiglie, il 60 per cento delle quali destinato al mercato estero. Le tenute sono quella storica del Cabreo, nel comune di Greve in Chianti (46 ettari a Sangiovese e Cabernet Sauvignon); quella di Nozzole (90 ettari vitati nel Chianti Classico); la Tenuta La Fuga a Montalcino, dove si producono due etichette di Brunello e un Rosso di Montalcino; la Tenuta Campo al Mare a Bolgheri (33 ettari a Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot), la tenuta TorCalvano Gracciano (22 ettari nell'area di Montepulciano) e la Tenuta Vigne a Porrona, nel comune di Cinigliano, nel Grossetano, con 60 ettari coltivati a Sangiovese e Syrah. Gli ultimi progetti enologici riguardano la rivisitazione del Chianti Classico di Nozzole, reso più contemporaneo, e i Baby Supertuscans, due vini di nuova concezione, entrambi senza affinamento in legno e quindi più accessibili.

Inoltre negli ultimi tempi l'azienda ha puntato molto sull'ospitalità, con quattro strutture in cui vivere un'esperienza toscana di emozioni ed eleganza: Il Borgo del Cabreo, Villa Nozzole, Casavecchia di Nozzole e La Fuga.

AnCu

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