(...) E quindi, il programma della Fondazione per la prossima stagione è quanto di meglio per chi ama lidentità, pur non essendo fondato solo sullidentità. Patron Duccio, sempre più innamorato di Genova nonostante Genova, e il suo braccio destro e amico di sempre Paolo Corradi hanno messo a punto un programma che va dalla creazione di una rete fra le dieci maggiori fondazioni di impresa in Italia ai master per manager turistico-culturali a Siracusa e Genova, immediatamente sposati dal ministero del Turismo. Dal coinvolgimento dei bambini nel sempre più riuscito progetto Mus-e al master torinese fortemente voluto da Garrone, John Elkann e Marco Tronchetti Provera.
Con il sogno di coinvolgere le scuole medie e superiori di Genova nella scoperta della città del passato e in quella del futuro, che produce e innova. Progetto immediatamente sposato dalla direttrice della scuola in Liguria Anna Maria Domenici, perchè, senza volerlo, sembra quasi uno spot delle idee più positive e innovative della riforma Gelmini. E, ancora, a primavera, il ritorno dei «lunedì Feg» con il teatro dellArchivolto, che sarebbe bello aprire a nuove voci e a nuovi protagonisti fuori dal solito giro, anche più di uno a sera. Lincontro con Alessandro Profumo ha fatto da spartiacque, ora sarebbe buono raddoppiare con esponenti del mondo delleconomia, dello sport e di ambienti diversi da quelli arati fino ad oggi.
E poi, per lappunto, lidentità. Duccio Garrone e Paolo Corradi, senza che ci fossimo messi daccordo, senza ancora aver letto i nostri articoli e gli interventi dei nostri lettori nel dibattito partito da Carloforte, hanno messo in piedi un progetto culturale che va esattamente nella stessa direzione. A partire da Genova scoprendo dedicato a tre classi delle scuole medie inferiori e a sette delle superiori, in via sperimentale: è un ciclo dedicato alla conoscenza di Genova, con quattro giornate, di cui due in visita alla città (dagli aspetti turistici a quelli industriali, ad esempio in porto) e due in classe: la prima giornata preparatoria e lultima per tirare le somme, in modo che il tutto non resti la classica gita scolastica utile soprattutto a fare un po di casino in giro.
Mica finita. Perchè tornano le lezioni di storia di Genova: dopo il successo trionfale del primo ciclo, dove migliaia di persone si sono accalcate per sentir parlare di Andrea Doria o della congiura dei Fieschi, stavolta tocca al secolo industriale e fordista: dalla nascita dellAnsaldo nellOttocento al crollo del Muro che non è quello di Berlino, ma quello di Caricamento nel 1992.
Il tutto teso allultimo incontro, sul futuro di Genova. Perchè senza passato, non cè futuro.
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