A occuparsi dei «binari dimenticati» è la Fondazione Fs, costituita nel 2013 per valorizzare e conservare il patrimonio storico, tecnico, ingegneristico e industriale del gruppo Ferrovie dello Stato. I soci sono tre: la holding FS, Trenitalia (la società che fa viaggiare i treni) e Rfi (la società che gestisce la rete ferroviaria). Ciascuno degli azionisti contribuisce sia in denaro che in competenze tecniche e la Fondazione ha anche entrate proprie: la vendita dei biglietti dei treni storici e l'ingresso nei musei ferroviari.
Per l'organizzazione dei treni turistici, fondamentale è anche la volontà e l'impegno economico delle Regioni. La prima a avviare iniziative in questo campo fu la Campania, molte altre si sono aggiunte in seguito.
La Fondazione gestisce i tre patrimoni che le sono stati affidati al momento della costituzione: il materiale rotabile antico, i musei nazionali di Pietrarsa e di Trieste, e gli immensi archivi storici che documentano in dettaglio, fino all'ultimo bullone, la storia delle ferrovie italiane. Presidente è Mauro Moretti, direttore è Luigi Cantamessa, 40 anni, ingegnere dei trasporti, laureato al Politecnico di Milano.
Tra le ferrovie storiche rilanciate per iniziativa della Fondazione, una va ricordata in particolare: due volte al mese il Pietrarsa Express collega Napoli con il museo nazionale di Pietrarsa, su quella che fu la prima linea ferroviaria aperta in Italia, il 3 ottobre del 1839.
Il Pietrarsa Express è trainato da una coppia di locomotive elettriche E626, mentre le carrozze d'epoca sono le celebri Centoporte, in servizio tra il 1928 e gli anni Ottanta, e le Corbellini, costruite tra il 1948 e il 1963. Percorso, luoghi e mezzi tecnici fanno della tratta un pellegrinaggio obbligato per qualsiasi appassionato di treni.PStef
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