Dopo laumento di capitale, la revisione della governance e il riassetto manageriale, Fondiaria Sai e la controllata Milano Assicurazioni si presenteranno alla prova dei risultati semestrali lunedì 29 agosto. Secondo gli esperti di Mediobanca, che ha pubblicato uno studio sui due titoli della galassia Ligresti, entrambe le compagnie dovrebbero migliorare il combined ratio (lindicatore principale delle perfomance assicurative frutto della somma tra costi di gestione più sinistri, tutto diviso per i premi danni), ma saranno anche costrette a fare i conti nel secondo trimestre con le svalutazioni del bond greci e dellimmobiliare. Nel caso della capogruppo Fonsai le attese sono di una svalutazione di questi asset pari a 85 milioni di euro. Sul fronte del capitale, gli analisti di Piazzetta Cuccia considerano più solida la posizione di Milano Assicurazioni. Tanto che, nonostante lultima iniezione di liquidità, gli analisti credono che al gruppo servano altri 300 milioni. Quanto, invece, alla distribuzione dei dividendi, gli esperti non si aspettano una cedola per le azioni ordinarie di Fondiaria, ma non escludono che gli azionisti di risparmio possano incassare un dividendo di 5,2 euro.
Il risultato è che Mediobanca ha abbassato del 30% i target price di Fonsai da 2,4 a 1,65 euro (ieri ha chiuso a 1,38 euro in calo dell'1%) con un giudizio «neutrale», mentre hanno migliorato il giudizio da neutrale a outperform (farà meglio del mercato) per il titolo della Milano che secondo i broker dovrebbe valere 1 euro. Secondo lanalista di unaltra banca daffari, invece, sulla trimestrale della controllata Milano Assicurazioni potrebbe pesare a livello consolidato una minusvalenza dovuta alla cessione durante laumento di capitale dei diritti derivanti dalla partecipazione dell'8% in Fonsai.
Oltre ai risultati di bilancio su Fonsai e sulla controllata Milano, il mercato attende anche novità sul fronte delle dismissioni. È questo, infatti, il prossimo dossier nellagenda del gruppo assicurativo che, a inizio agosto, ha annunciato la cessione del 27,2% di Citylife a Generali Properties, con unoperazione da 109,3 milioni. In cantiere restano ancora la valorizzazione della controllata AtaHotels e la vendita di Marina di Lonano: il porto è terminato, ma oggi avrebbe un valore inferiore al prezzo di carico perché ancora vuoto; la strategia è quella di trovare chi possa gestirlo e iniziare a vendere i posti barca, per poi cedere l'asset a un valore maggiore.
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