da Roma
Il 2008 sarà, per lItalia, un anno di crescita zero. Questa è lultima stima del Fondo monetario internazionale, che alla luce delle traversìe finanziarie internazionali, rivede al ribasso un po tutte le sue previsioni economiche. Infatti, la crescita Usa si fermerà all1,3%, mentre Eurolandia non farà meglio dell1,4%. In Europa, scrivono gli economisti del Fmi nellultima bozza del World Economic Outlook, che sarà presentato l8 ottobre a Washington, la congiuntura ha registrato una «consistente frenata» a causa dellaumento dei prezzi del petrolio, dellinasprimento delle condizioni del credito, del calo dei prezzi immobiliari, del rafforzamento delleuro.
In questo quadro, lItalia appare particolarmente debole. Per lanno in corso leconomia stagnerà a quota zero, ma le cose non sembrano migliori per quanto riguarda il 2009: la stima del Fmi è, infatti di una crescita dello 0,1%. Un taglio sensibile rispetto alle ultime previsioni ufficiali di aprile, che ipotizzavano una crescita dello 0,3% nel 2008 e dello 0,2% nel 2009. Per quanto riguarda linflazione, la previsione del Fondo è di un più 3,8% questanno, con un calo deciso - al 2,8% - lanno prossimo. Insieme con Francia, Grecia, Irlanda e Portogallo, lItalia - sottolinea il Fmi - è uno dei Paesi europei il cui disavanzo «è ancora lontano dagli obiettivi di medio termine», e alcuni di questi Paesi rischiano di sforare nel breve periodo il limite del 3% previsto nel trattato di Maastricht. Linflazione europea rallenterà lanno prossimo, scendendo sotto il 2% entro la fine del 2009, così la Bce dovrebbe riuscire a tenere fermi i tassi, o anche ridurli se i prezzi resteranno sotto controllo.
Il World Economic Outlook ipotizza un evidente rallentamento economico globale, a causa della crisi finanziaria: laumento del pil mondiale si fermerà al 3,9% contro il più 5% dello scorso anno. Nel 2009 la frenata sarà ancora più evidente, con il pil a più 3,7%. Una ripresa dovrebbe cominciare ad affacciarsi nel 2009, anche se «graduale» rispetto agli standard del passato.
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