Fontana fa l'elogio di Pasolini a Montecitorio

"Da scrittore, poeta e regista, ha raccontato le profonde trasformazioni sociali e morali che attraversavano il nostro Paese nel Secondo dopoguerra"

Fontana fa l'elogio di Pasolini a Montecitorio
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A cinquant'anni dalla sua prematura scomparsa, la Camera dei deputati ricorda Pier Paolo Pasolini. E questo non dovrebbe stupire: Pasolini è tra i più celebri e influenti intellettuali italiani del Novecento.

"Da scrittore, poeta e regista, ha raccontato le profonde trasformazioni sociali e morali che attraversavano il nostro Paese nel Secondo dopoguerra. Ha interpretato con spirito critico la nuova modernità che accompagnava quella stagione di rinascita, segnata da attese e da speranze. Proprio mentre si affermavano i principi di uguaglianza e di libertà, è stato tra i primi a intravedere gli aspetti più controversi di un consumismo che minacciava le nostre tradizioni e i nostri valori". Lo ha affermato il presidente della Camera (e vicesegretario federale della Lega), Lorenzo Fontana, intervenendo nella Sala della Regina di Montecitorio all'evento "Pasolini e l'Italia. Cinquant'anni dopo".

"Non ha esitato - ha ricordato Fontana- a mettere in guardia l'opinione pubblica contro la perdita di identità culturale e contro il lento impoverimento del linguaggio causati dal conformismo. In questa denuncia sociale è custodito il suo invito a preservare l'autenticità dell'esperienza umana, che ai suoi occhi appariva compromessa dal Progresso materiale. Da questa prospettiva si può cogliere l'attualità di un messaggio che conserva intatta la propria forza in un momento in cui nuovi modelli culturali e sociali pretendono di uniformare il nostro pensiero".

Dovrebbero essere riflessioni ampiamente condivisibili, di quelle che si definiscono abitualmente bipartisan.

Ma viste le tensioni all'interno del comitato Pasolini100 con 16 membri del comitato scientifico che hanno dato le dimissioni e le polemiche a fortiori sul convegno promosso da Fondazione Alleanza Nazionale e dal Secolo d'Italia per martedì 25 novembre a Roma: Pasolini conservatore, c'è da aspettarsi che non andrà così... Nel secondo caso è bastata la parola conservatore a scatenare la bagarre.

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