Fiere: Milano, Parma e Verona insieme a Chicago per il food made in Italy

Collettiva organizzata dall'Ice alla Fmi Connect per promuovere i prodotti italiani presso la grande distribuzione organizzata e il retail Usa. Presenti 52 imprese in collaborazione con Federalimentare, TuttoFood, Cibus e Vinitaly

Fiere: Milano, Parma e Verona insieme a Chicago per il food made in Italy

Italia Host Country - ed è la prima volta - alla Fmi Connect di Chicago, la più importante fiera dell’alimentare dedicata alla grande distribuzione organizzata e al retail che si tiene dal 9 all’11 giugno. Missione per il made in Italy organizzata dall’Ice in collaborazione con Federalimentare e le Fiere di Milano, Parma e Verona, con la partecipazione di 52 imprese riunite in una collettiva.

La partecipazione italiana, guidata dal vice ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, ha l’obiettivo di incrementare presso la grande distribuzione americana il numero dei prodotti autenticamente made in Italy disponibili sui loro scaffali e consolidare brand e prodotti già esistenti. Gli Stati Uniti sono più grande mercato di consumatori mondiale con 315 milioni di persone con una forte prevalenza di consumatori giovani visto che il 34% della popolazione è under 25. Nel 2014 l'export di prodotti alimentari italiani verso gli Usa è aumentato del 6,2% rispetto al 2013, terzo mercato di destinazione delle nostre eccellenze alimentari con l’Italia all’ottavo posto nella classifica dei Paesi fornitori di prodotti agroalimentari. Classifica che l’Italia intende scalare tanto che Calenda illustrerà - tra le altre iniziative - le attività previste dal piano Piano Straordinario Made in Italy Usa 2015.

A Chicago debutta anche il Segno Distintivo delle nostre produzioni agroalimentari The Extraordinary Italian Taste, che caratterizzerà le prossime collettive nell’ottica di Sistema Italia. Un'immagine unica per la promozione del settore all'estero promossa dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali e realizzata in collaborazione con Ministero dello Sviluppo Economico e Ice-Agenzia. L'iniziativa statunitense, oltre a segnare un punto di svolta nelle politiche promozionali del governo italiano (per la prima volta, infatti, le tre principali fiere del food and bevarage - TuttoFood, Cibus, Vinitaly - partecipano insieme alla manifestazione dove si concentrano i grandi retailers statunitensi), darà il via alla più grande campagna di promozione per il settore mai realizzata negli Usa con l'Ice in prima linea nel promuovere un'intensa attività di promozione “in store” nelle catene della Gdo americana a cui saranno affiancate numerose iniziative di comunicazione.

Data simbolica d'inizio il Columbus Day (ottobre 2015) e gli stati di California, Texas, New York e Illinois coinvolti, con l'obiettivo di portare nuovi prodotti per i consumatori americani sugli scaffali. La Fmi è un banco di prova importante per le aziende italiane che possono incontrare i retailer presso la lounge dedicata nello spazio Ice; partecipare al seminario informativo dedicato a retailer americani Authentic Italian Products as Retail Traffic & Value; prendere parte all'evento di networking presso Eataly; aderire allo Store Tour con una catena distributiva americana; assistere alla sessione formativa Trend e status della Gdo con focus sui prodotti italiani, dalla logistica e distribuzione, all'approccio al mercato USA e le sue regolamentazioni. A disposizione una piattaforma on line per la gestione degli incontri: un sistema innovativo che favorisce ancora il matching con i retailer e i rappresentanti della Gdo statunitense in visita alla fiera. Senza dimenticare le numerose attività collaterali a disposizione dei visitatori: dall'area Lounge e Meeting, all’area per show cooking, demonstration & wine tasting con chef e sommelier.

Ruolo importante anche per il settore vitivinicolo, al Fmi: Vinitaly International insieme con la Vinitaly International Academy partecipano alla collettiva con sessioni educational focalizzate sia su particolari etichette di vini potenzialmente interessanti per il mercato statunitense che con una panoramica delle regioni italiane. Nelarea Vinitaly International Winebar si possono scoprire e degustare sia i vini proposti nei seminari sia altre etichette.

Il valore dell’export in Usa è stato di 4,28 miliardi di dollari, in aumento del 6,2% rispetto al 2013, rappresentando una quota di mercato del 3,2% del valore delle importazioni americane. Nel 2013 l’Italia ha esportato 4,03 miliardi di dollari verso gli Stati Uniti, confermando il trend di crescita rispetto agli anni precedenti (3,76 miliardi esportati nel 2012). Il periodo gennaio-marzo 2015 conferma la tendenza dell’aumento delle esportazioni facendo salire l’Italia al 7º posto. I dati previsionali stimano una crescita dell'export per i prodotti italiani di almeno il 5-7% che potrà raddoppiare e raggiungere il 10-12%. In testa ai prodotti italiani esportati negli Stati Uniti c’è il vino, seguito dall’olio, dai formaggi e dalla pasta.

Una recente indagine indica infatti come per il 50-70% dei consumatori americani intervistati è importante la provenienza certa dei prodotti, per i quali sono disposti a pagare un premium price a fronte di una qualità garantita e certificata; il 70-80% ha inoltre dichiarato che il taste è ciò che differenzia il cibo italiano da quello di origine diversa.

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