Cronache

"Forconi" di nuovo in piazza In diecimila a Palermo: "Noi pronti anche a morire"

Secondo gli organizzatori 10mila in piazza a Palermo. Contestato il governatore della Sicilia Lombardo: "Non ha mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale". Lui intanto va a Roma da Monti. Pace fatta tra "Forconi" e autotrasportatori

"Forconi" di nuovo in piazza In diecimila a Palermo:  "Noi pronti anche a morire"

Il movimento dei forconi non si ferma. E a Palermo scende in piazza: mobilitate diecimila persone (studenti compresi) secondo gli organizzatori, tremila secondo la questura. "Siamo delusi dalla classe politica siciliana e anche da Lombardo - dice il leader di Forza d’urto Mariano Ferro  - un presidente che ha deluso tutti non mantenendo alcuna promessa fatta in campagna elettorale. È arrivato il momento di dire basta devono andare tutti via in Sicilia e a Roma. Se oggi non avremo risposte concrete risponderemo con forme più dure di protesta".

Negli ultimi giorni il "Movimento dei forconi" si è spaccato, fino all’espulsione di un suo esponente di spicco, Martino Morsello. "Il nostro movimento è fatto di brave persone - dice Mariano Ferro - di gente per bene. Noi ci siamo fidati di Morsello, ma sua figlia è legata a Forza Nuova. Se lui vuole può tornare ma deve chiarire questa situazione altrimenti andremo senza di lui. Perché non si può lasciare il nostro movimento nelle mani di Forza Nuova". Morsello non ci sta e disconosce il provvedimento deciso da quello che chiama il signor nessuno: "Oggi sarà il 25 aprile per i siciliani - afferma - liberiamoci da questa classe politica che ci ha portato alla distruzione. Cacciamoli, tutti a casa. Il governo nazionale e regionale oggi a Roma dovranno stabilire che il prezzo del gasolio non deve superare i 0,70 centesimi al litro per i siciliani in quanto produttori per dare uno sviluppo economico e una ripresa a tutte le attività produttive".

"Siamo disposti a tutto"

"Siamo disposti a tutto, anche alla morte. Non ci fermano, la politica faccia la sua parte oppure vadano tutti a casa. Il popolo siciliano non consentirà più saccheggi - dice Ferro. Stiamo scrivendo la storia - aggiunge Ferro circondato da contadini con la divisa blu del movimento - Lo Stato finora ci ha snobbato e solo ora che la protesta sta dilagando anche in altre regioni del Paese hanno capito che non possono sottovalutarci. Ma sia chiaro, noi non scendiamo a compromessi, andiamo avanti a testa alta e con orgoglio".

Lombardo: "Ragioni sacrosante"

Forza d’urto e Forconi hanno "ragioni sacrosante" per scendere in piazza e bloccare le strade. A dirlo è il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, in un’intervista al  quotidiano il Mattino. Oggi Lombardo incontrerà a Roma il premier Mario Monti. Quando gli chiedono se c’è l’Mpa dietro i Forconi lui smentisce in modo categorico: "È un movimento di popolo e nessuno lo strumentalizza. Certo, molta di quella gente sta con noi e non c’è dubbio che ci sono limiti e regole che vanno rispettati. La Sicilia è stata messa in ginocchio" dalle proteste. "Ma non mi sento di travolgere nel giudizio una protesta che ha ragioni sacrosante e va presa sul serio".

E il fronte si ricompatta

Pace fatta tra "Forconi" e autotrasportatori dell’Aias, protagonisti dei sei giorni di blocchi in Sicilia e poi divisi sulle modalità di prosecuzione della protesta. Il presidente dell’associazione dei padroncini, Giuseppe Richichi, si è unito alla manifestazione dei contadini in corso a Palermo.

"Ci siamo chiariti - dice - il fronte è di nuovo compatto".

 

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