Ford Fiesta punta sui giovani Cambio di stile e tanto spazio

da Siena

Dopo trentadue anni di carriera e oltre 12 milioni di unità prodotte, carta d’identità che pochi modelli possono esibire nel mondo dell’automobile, la Ford Fiesta si presenta in questi giorni con la settima generazione. Ben poco resta del modello attuale oltre al nome, saggiamente conservato, e il rinnovamento va al di là dei contenuti, perché alla Nuova Fiesta è assegnata una missione non facile, quella di conquistare nuovi clienti nell’area della emozionalità, prevalentemente giovani, senza disperdere il patrimonio rappresentato dagli automobilisti, più maturi di età, che hanno fino a oggi privilegiato la razionalità della compatta di Ford. Sarà il «kinetic design» ad allettare i primi, l’innovativo linguaggio stilistico elaborato in Europa, ma destinato in futuro a coinvolgere tutte le Ford nei cinque continenti, ormai comune a tutti i modelli con l’ovale blu, compresa la piccola Ka presentata al Salone di Parigi. Coraggiose sono le linee di Fiesta, che si presenta con la grande bocca a trapezio del frontale incorniciata da lunghi proiettori sfuggenti che influenzano la linea di cintura, che sale decisa verso la coda dai tagli secchi, dominata dai gruppi ottici a nido d’ape. Forte è l’impatto del «kinetic design» sugli interni, con plancia e console, sospesa sul tunnel centrale, disegnate per stupire, protagoniste di un abitacolo dove lo spazio aumenta di più in proporzione al modesto aumento delle dimensioni esterne della nuova Fiesta: 3,95 metri di lunghezza, 1,72 di larghezza e 1,49 di altezza, con carrozzeria a tre e a cinque porte. Il posto di guida è sportivo al punto giusto, ergonomico, con comandi sul volante di serie; buona è l’abitabilità per chi siede sul divano posteriore, in linea con le concorrenti, mentre il bagagliaio da 295 litri è il più capiente mai realizzato su una Fiesta. La percezione di rinnovamento trasmessa dalla linea si ripete anche nella marcia, con una guida piacevole in ogni condizione di fondo e di percorso e indipendentemente dalle motorizzazioni, grazie allo sterzo, preciso, ben assistito elettricamente dall’innovativo sistema Epas, un’esperienza di handling ben più entusiasmante rispetto a quello della serie precedente.
Già disponibile nelle concessionarie, Fiesta si presenta con quattro motorizzazioni: due versioni dell’1.2 Duratec a benzina, da 82 e 60 cv (versione pensata per i neopatentati), che dovrebbero essere scelte dal 60% dei clienti, e due propulsori Duratorq Tdci, 1.4 da 68 cv e 1.6 da 90 cv con Dpf.
Parsimoniosi nei consumi (con i Tdci si percorrono 100 chilometri con 4,2 litri di gasolio) i propulsori, tutti Euro 4, hanno emissioni di anidride carbonica che vanno dai 110 grammi per chilometro dei diesel ai 133 dell’82 cavalli a benzina. Il value for money è garantito da equipaggiamenti più ricchi (cinque Airbag, computer di bordo, chiave con telecomando) proposti a prezzi allineati a quelli della generazione attuale e dalla facilità con la quale il listino viene composto.

Partendo dagli 11mila euro della Fiesta+ tre porte servono 650 euro per due porte in più e 250 per passare alla versione Titanium, 750 per il climatizzatore manuale sulla Plus e altrettanti per quello automatico incluso nel Pack della Titanium. Al top della gamma la 1.6 Tdci Titanium 5 porte da 15.900 euro.

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