Formigoni nega i contrasti con Letizia: «Una storiella»

Separati in casa? Parenti serpenti? Macchè, tra Roberto Formigoni e Letizia Moratti non c’è «nessuna contrapposizione». Parola del neo-governatore, che riepiloga come «alcuni organi di stampa in questi giorni si sono divertiti a mostrarmi in contrapposizione con il sindaco, un’antica storiella che ricompare a intervalli regolari e che viene oggi riproposta senza alcun fondamento». Dopo l’input del premier Berlusconi a smorzare le polemiche anti-Moratti, anche Formigoni si schiera in difesa del sindaco. E se proprio da lui, sia in campagna elettorale e poi subito dopo il voto, sono partiti i richiami sul caso Milano e i quattro progetti speciali sulla città per recuperare consensi - il suo avversario del Pd lo aveva ribattezzato il tutor della Moratti - ieri il presidente ha provato a fermare il cortocircuito nel centrodestra. Formigoni assolve nel tempo stesso gli otto consiglieri del Pdl eletti in Regione che nei giorni scorsi hanno scritto una lettera al vetriolo al sindaco precisandole che solo spendendo il nome di Formigoni e precisando ai cittadini che non si votava per le comunali sono riusciti «con grande fatica» a ottenere voti a Milano. «Hanno semplicemente detto la verità - ammette il governatore - sia pure forse in modo troppo sintetico, sulle difficoltà incontrate in campagna elettorale, sulle quali anch’io avevo messo in guardia alla fine di febbraio. Sono convinto che tutti noi del Pdl e della Lega dobbiamo riflettere sul fatto che a Milano il vantaggio del centrodestra sul centrosinistra, peraltro significativo, è tra i meno consistenti dell’intera regione. Pare a me evidente che dovremo tutti fare di più per Milano, e in modo ancor più mirato». Porta ad esempio proprio «i quattro progetti speciali che ho presentato in campagna elettorale, e a cui altri se ne aggiungeranno, fanno parte dell’attenzione speciale e dell’affetto con cui la Regione continuerà ad accompagnare e a sostenere la crescita della nostra metropoli. Alla fine, come sempre, sarà Silvio Berlusconi a trarre la sintesi». E dato che si è parlato di un tavolo di regia Pdl sui temi della città da qui alle elezioni del 2011, che dovrebbe riunirsi tra una decina di giorni e a cui siederanno il sindaco e Formigoni, il governatore smonta le voci di un commissariamento di Palazzo Marino.

Riferisce a mo’ di ricostruzione dei fatti «un dato di cronaca “interessante”», cioè «che nella giornata di martedì, prima dunque dei fatterelli di questi giorni, Letizia Moratti ed io abbiamo stabilito di riprendere dal 13 aprile i consueti incontri periodici di analisi dettagliata dei progetti condivisi da Regione e Comune di Milano».

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