La guerra di via Padova scava un solco ancor più profondo fra centrodestra e centrosinistra. E ciascun partito trova, nelle devastazioni degli immigrati nella via più multietnica di Milano la conferma delle proprie posizioni sul tema caldo dellimmigrazione. La novità è che mentre Pdl e Lega continuano - seppur con toni differenti - a chiedere fermezza e contrasto della clandestinità, la sinistra cerca di cavalcare i fatti di via Padova inventandosi un ruolo inedito da paladina della sicurezza.
Scatenato nella ricerca di una passerella elettorale per la sua nuova linea «legge e ordine» è soprattutto lex presidente della Provincia Filippo Penati. «La Moratti non ha il coraggio delle proprie azioni - ha detto - troppo comodo fare dichiarazioni, peraltro strampalate ai Tg e poi nascondersi ai cittadini. Perché non si è fatta vedere a via Padova?». La sinistra estrema continua invece - per lo meno con maggior coerenza - a chiedere «accoglienza e integrazione», come ancora ieri ha fatto il candidato dei comunisti al Pirellone Vittorio Agnoletto.
Sullaltra trincea ovviamente la Lega calca la mano nella richiesta di una caccia al clandestino. Ieri il neo segretario provinciale del Carroccio Igor Iezzi ha annunciato la raccolta di 1500 firme «per chiedere che i vigili di Milano vengano utilizzati per verificare la presenza di clandestini nelle abitazioni».
A tenere ferma la barra ci pensa il presidente della Regione, Roberto Formigoni: «Si tratta di episodi intollerabili - ha commentato ieri il governatore - le leggi vanno rispettate da tutti, soprattutto da chi è ospite nel nostro Paese. Sono certo che le forze dellordine, che hanno dimostrato la loro efficienza, saranno in grado di assicurare tutti i responsabili alla giustizia. Costoro andranno giudicati con il massimo della rapidità, puniti con severità anche fino allespulsione». Severità dunque, ma senza reazioni emotive: «Come ha detto il prefetto Lombardi - ha aggiunto Formigoni - si tratta di episodi singoli e non di una situazione generalizzata. La sinistra smetta di strumentalizzare: la politica di apertura indiscriminata è stata realizzata in Italia dai governi di sinistra e in particolare dallultimo governo Prodi».
Anche lassessore regionale Stefano Maullu si pone il problema di una risposta che sia di sicurezza nella legalità, senza cedimenti alla retorica dellaccoglienza: «È un problema di ordine pubblico - ha detto il dirigente regionale del Pdl - perché solo nella legalità si può percorrere la via dellintegrazione».