da Milano
Roberto Formigoni non lascia, raddoppia. Il presidente della Lombardia sarà alla guida della Regione per i prossimi due anni, pronto a ricandidarsi nel 2010 se nel frattempo non si profileranno per lui nuovi scenari a livello nazionale. Progetta di rimanere al trentesimo piano del Pirellone fino al 2015, lanno dellExpo appena conquistata da Milano, nella quale anche la Lombardia giocherà un suo ruolo.
Il governatore si dice soddisfatto dellofferta ricevuta dal futuro premier, Silvio Berlusconi, di diventare coordinatore nazionale del Pdl, il Popolo della libertà che alla sua prima prova elettorale ha ottenuto una così ampia maggioranza di governo. Ha gradito «le attestazioni di stima» che ha sentito dal Cavaliere e confida di assumere lincarico dopo la formazione del governo e cioè quando gli attuali vertici di partito del centrodestra passeranno a ricoprire nuovi ruoli. Sarà un po lerede di Sandro Bondi o del vicepresidente azzurro Giulio Tremonti (pronti a entrare nel governo), ovviamente nella prospettiva di un partito più ampio.
Un colloquio definitivo tra Berlusconi e Formigoni è probabile per il fine settimana e in quelloccasione si tornerà a parlare delle «azioni di rilancio» che il governatore ha in mente, di cui ha già discusso con il futuro premier e per le quali resta in attesa di risposte. Nel frattempo il presidente della Lombardia mette a punto gli obiettivi della sua azione di governo in Regione, a partire dallattuazione del federalismo fiscale e dellautonomia cui lavora ormai da anni. Una tabella di marcia con quattro prorità: organizzare al meglio il quarto mandato, per il quale Formigoni è deciso a candidarsi come gli consentono le leggi e i regolamenti; impegnarsi nel coordinamento a livello regionale dellExpo 2015; organizzare un rimpasto di giunta che alleggerisca il numero di assessori e sia loccasione per dare il buon esempio sulla riduzione dei costi della politica; infine, ma non in ordine di importanza, dedicarsi allorganizzazione e al coordinamento del Popolo della libertà.
La Lombardia giocherà un ruolo importante dellExpo 2015, levento che porterà 4,3 miliardi di euro di finanziamenti diretti dallo Stato per lorganizzazione ma soprattutto un movimento di 20-25 miliardi considerando le attività collaterali: alberghi, rilancio dellaeroporto di Malpensa, infrastrutture di collegamento, insomma tutto ciò che potrà rientrare nel grande accordo di programma per il territorio della Lombardia. Un ruolo in cui affiancherà il sindaco di Milano, Letizia Moratti, che sarà commissario e presidente del comitato di coordinamento che comprenderà presidenza del Consiglio, Regione, Comune, Provincia, Fiera e Camera di Commercio.
Quel che ancora manca allappello è la garanzia che la ricandidatura del 2010 sarà unitaria, ovvero blindata da un accordo politico esplicito con la Lega. Formigoni vorrebbe una dichiarazione di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, così da essere «incoronato» governatore della Lombardia fino al 2015. Ma al momento la situazione non sembra ancora matura per una presa di posizione così esplicita: i duri e puri della Lega (e più in generale la base) non capirebbero e la considererebbero una resa. Roberto Maroni, ministro in pectore e uno dei possibili candidati alla successione di Formigoni in Regione Lombardia, ieri in via Bellerio (sede milanese e nazionale del Carroccio) è tornato a parlare di una presidenza della Regione Lombardia per i lumbard: «Siamo pronti anche subito oppure nel 2010. Ma è una decisione che tocca a Berlusconi e Formigoni».
Insomma, il Carroccio non fa le barricate a patto di essere adeguatamente ricompensato in altro modo. Ma Umberto Bossi non ha ancora alleggerito la tensione sulla formazione del governo.
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