Le forniture mediche del «re delle protesi» finiscono all’asta Ma ormai sono scadute

C’era una volta il «re delle protesi», come era stato ribattezzato sui giornali Gianpaolo Tarantini, e c’era il suo impero di forniture destinate alle Asl della sanità pugliese. Poi arrivarono le inchieste giudiziarie nella seconda metà del 2009, e la Tecno Hospital di Bari, da impresa di successo si ritrovò fallita. E il 5 giugno prossimo le proprietà della società finiranno all’asta, a Bari, per ripianare il buco nei bilanci dell’azienda e soddisfare creditori e dipendenti.
I lotti sono solo tre. Con circa 25mila euro, salvo rilanci, ci si potrà aggiudicare la soddisfazione di parcheggiare (all’aperto, nel cortile condominiale) in uno dei due posti auto che di solito occupava Gianpy arrivando in ufficio. L’altro parcheggio, sempre all’aperto, si può invece comprare in blocco con l’ex sede della Tecno Hospital, otto vani catastali, più un locale uso deposito, il tutto a partire da una base d’asta di 687mila euro, naturalmente finanziabili con mutuo fino all’80 per cento del totale.
L’ultimo lotto, il più a buon mercato, forse è anche l’affare migliore, oltre che il più suggestivo, rispetto alla celebrità dei Tarantini. Si tratta di uno stock di «prodotti protesici per ortopedia e neurochirurgia e materiale vario chirurgico». E dentro c’è un po’ di tutto. Dalle «lame per grandi ossa» alle cannule, dalle gabbie spinali ai cateteri cardiaci. Gli avanzi di magazzino vanno via in blocco con un prezzo di partenza di 10mila euro.

Non male, considerando che il valore di listino del materiale offerto supera i 230mila euro. L’importante è che chi si aggiudicherà l’asta sappia cosa fare delle protesi in tempi brevi: già a giugno alcuni dei prodotti all’asta supereranno la data di scadenza.

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