Fortitudo sola, ma Napoli splende

Becirovic salva la Climamio sulla sirena. I campani battono anche Treviso e si confermano squadra rivelazione. Siena, è vera crisi

Fortitudo sola, ma Napoli splende

Oscar Eleni

Sani Becirovic, croce e delizia della Fortitudo peripatetica, tiene i campioni da soli al comando, con un canestro da tre sulla sirena della partita sofferta contro Reggio Emilia che stava per sbancare un campo imbattuto da mesi nel nostro torneo. Ma per i naviganti dello scudetto il sole vero splende soltanto a Napoli dove Valerio Spinelli, dopo la bella reazione di Cittadini alla notizia di un americano in arrivo proprio nel suo ruolo, guida la Carpisa nell’assalto decisivo dell’ultimo quarto contro una Benetton sempre incerottata che ha lasciato a sedere anche Popovic.
Vittoria che permette il riaggancio con la stessa Treviso e con la malatissima Siena battuta nella corsia di Milano dove la febbre alta di un’Armani in piena crisi di nervi, con porte sbattute in faccia anche a gente importante, non era quasi niente in confronto alle macerie dove cammina Carlo Recalcati che avrà vita sempre più dura se la società consentirà ai giocatori di calpestarne l’autorità.
Squadre sane a Napoli, ma la Benetton è crollata per consunzione fisica; squadre malate a Milano dove Djordjevic prova ad arroccarsi sentendosi circondato dalle perplessità; squadra sfinita la Climamio che deve assolutamente cercare una pedina in più se ha voglia di correre per la difesa del suo titolo.
Entusiasmo al Palabarbuto, noia al Forum, eccitazione al Pala Dozza dove Reggio Emilia ha fatto un altro piccolo capolavoro, beffata proprio sulla porta della grande chiesa dopo la serata magica del McIntere (34), che ha segnalato la crisi di una vocazione difensiva per la Fortitudo (Bagaric fuori per punizione) che aveva invece costruito il suo futuro su concetti rigidi di sudore per prendere un canestro in meno.
Dietro alle prime, in una classifica dove sono in 8 dentro 4 punti, troviamo Udine, passata a Teramo, Virtus Vidi Vici scappata di mano a Cantù nel Pianella che non è più fortezza, e Roma un mistero da chiarire quando sarà completa almeno per tre settimane. Poi viene Milano, contorta e poco sincera con se stessa, ma resa più tranquilla dal distacco su Varese che ha favorito, però, la rincorsa di Biella.


Mancano dieci giornate, la tensione è alta, il pericolo di sballare ha mandato molti fuori di testa. Ci vuole attenzione, intanto il sole di Napoli riscalda perché nella vittoria sulla Benetton c’è stato anche il sorpasso nel confronto diretto e i conti, alla fine, si faranno su palloni buttati.

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