da Roma
«Sarà loccasione per fare un primo bilancio di un anno di attività dei Circoli della libertà. E per dimostrare che non siamo affatto un esercito di fantasmi come qualcuno vorrebbe far credere». Michela Vittoria Brambilla è pronta al primo meeting nazionale dei Circoli della libertà che si terrà domani pomeriggio alla Nuova fiera di Roma. E per lappuntamento - che sarà chiuso da Silvio Berlusconi - annuncia la presenza di «tutti i 5.300 Circoli» sparsi per lItalia e punta a un pienone da «diecimila persone».
Il meeting di domani può essere considerato il primo atto del futuro Partito della libertà?
«Guardi, quello che sarà liter del Partito della libertà non dipende da noi. Certo, i Circoli di fatto ne sono un primo embrione, perché i nostri iscritti rappresentano un po tutto lelettorato della Casa delle libertà e non solo, visto che stanno aderendo anche simpatizzanti della Margherita, dellUdeur e dellItalia dei valori. Ormai da un anno, si stanno rivolgendo a noi quegli italiani che rappresentano il 60% dellelettorato moderato e che per un motivo o per un altro non si riconoscono nella politica tradizionale».
Nel centrodestra, però, cè chi vi guarda con scetticismo. Bossi, per esempio, ha invitato gli iscritti alla Lega a non aderire ai Circoli.
«Di Bossi e della sua politica ho grande ammirazione e se tra noi ci sono state sovrapposizioni sono certo che le chiariremo. Detto questo, nessuno detiene brevetti esclusivi su questa o quella battaglia politica».
Si riferisce alla questione fiscale?
«La riduzione della pressione fiscale è stato uno dei nostri argomenti forti sin dallinizio. Come pure il problema dellapparato pubblico inefficiente, la questione sicurezza e la necessità di avere un governo capace di realizzare riforme e non solo di annunciarle. Su tutti questi punti faremo un primo bilancio domani».
I rapporti con Forza Italia non sono propriamente idilliaci. Al meeting dei Circoli ci saranno esponenti azzurri?
«Se ci saranno non lo so. Io, naturalmente, li ho invitati come ho invitato tutti i rappresentanti delle istituzioni e della politica, cosicché possano sentire cosa hanno da dire i presidenti dei nostri Circoli. Daltra parte, il nostro compito principale è proprio quelle di portare le nostre istanze di cittadini alle istituzioni e alla politica».
Ha detto di condividere la maggior parte delle cose che dice Beppe Grillo. Cosè che vi differenzia?
«Che Grillo è per lantipolitica mentre i Circoli sono per la buona politica. E poi, ben prima di lui e del libro La Casta abbiamo denunciato gli sprechi della macchina pubblica. Tanto che la nostra prima manifestazione aveva come slogan Tagliare si può, anzi si deve».
Le elezioni le vede lontane?
«Penso arriveranno in primavera. Il rinvio del provvedimento sul welfare è sintomatico, credo che su quello il governo cadrà. E a quel punto sarà difficile non fare andare gli italiani alle urne».
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