Forza Italia è pronta al congresso

Forse già a dicembre la convocazione per eleggere i vertici del coordinamento milanese

Fa la sua comparsa anche Milano (con il contorno non secondario dell'intera Lombardia) nell'appuntamento azzurro di Sirmione che ha avuto come slogan sui social network un significativo Forzafuturo. E qual è il futuro di Milano, dove nella scorsa settimana è venuto alla luce uno scontro tra consiglieri comunali e un vero e proprio assalto al capogruppo Fabrizio De Pasquale e al coordinatore cittadino Giulio Gallera?

Si parla di congressi a breve anche per Milano. Più difficile decidere che cosa significhi l'espressione «a breve». Il coordinatore cittadino Giulio Gallera è incaricato di traghettare il partito verso l'appuntamento in cui a esprimersi saranno iscritti ed eletti. «Condivido la proposta del coordinatore regionale di andare a congresso. Penso di ricandidarmi» spiega Gallera. E fa le sue previsioni su quando il partito dovrebbe andare alla conta per scegliere i vertici: «Si parla di gennaio o febbraio».

Il 30 ottobre scadono i termini per il tesseramento e gennaio potrebbe essere una soluzione abbordabile. Ma c'è anche chi fa ipotesi più ravvicinate, come il capogruppo Fabrizio De Pasquale: «Se siamo tutti d'accordo, si può andare a votare anche a dicembre, prima delle vacanze di Natale». Oltre alla ricandidatura di Giulio Gallera, si fanno largo le ipotesi Alan Rizzi e Pietro Tatarella. O almeno, sono questi i nomi di cui si è già iniziato a parlare tra gli esponenti del partito.

Il caso De Pasquale è arrivato sul Lago di Garda, dove Fabio Altitonante ha dichiarato senza reticenze: «Il nostro capogruppo è Tatarella». Una linea di alleanze che unisce Comune e Regione e in molti sospettano che una possibile lettura sia il confronto tra Gallera e Altitonante per un ruolo nella giunta Maroni.

Nel frattempo, da Sirmione, Giovanni Toti torna a parlare di alleanze nel centrodestra. Toni morbidi con Maroni, nella convinzione che un'intesa aperta anche alla Lega sia nei fatti di ciò che già accade in Regione: «Non mi sembra che Maroni faccia le barricate. Da governatore governa con 9 consiglieri di Ncd che sono determinanti per la sua maggioranza». Naturalmente sono innegabili gli scontri e gli altolà a Ncd che arrivano dalle anime più barricadere dei lumbard. «Il problema non ce lo nascondiamo, ma siamo sicuri che il percorso di riavvicinamento è iniziato» dice Toti.

Il tentativo è di creare una coalizione a forte componente moderata, con Popolari e Ncd: «La Lega e Fratelli d'Italia la smettano di pensare di essere l'unica forza di opposizione - dice Toti - perché fare opposizione non significa dire sempre di no». Il consigliere politico di Silvio Berlusconi è convinto che le posizioni più radicali della Lega siano tattica e non una vera linea politica, anche perché polarizzare la coalizione alla fine porterebbe il Carroccio all'isolamento. «Abbiamo iniziato il dialogo, con Salvini governiamo in due Regioni. Le posizioni sono lontane ma io non credo che i leader del centrodestra ormai sparpagliati vogliano condannare i propri elettori all'inconcludenza.

Se non ci staranno loro ci staranno gli elettori di centrodestra» osserva Toti. E aggiunge: «Il nostro orizzonte sono le regionali di primavera e, poi, le elezioni politiche quando ci saranno». Forza Italia e Berlusconi, secondo Toti, devono essere tornare a essere l'epicentro del centrodestra.

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