Roma - Il partito più votato dagli italiani. Un trionfo nel Nord e in Sicilia, una sostanziale conferma della propria forza nel resto del Paese. Forza Italia esce dalle amministrative ancor più convinta dei propri mezzi e della possibilità di tornare ad essere una forza di governo. Le cifre, infatti, non lasciano spazio ad altre interpretazioni dell’ultima tornata elettorale.
Le Province. Nel complesso delle consultazioni provinciali il partito di Silvio Berlusconi ha raccolto il 26,89% dei consensi e ben 443.193 voti staccando di oltre 80mila preferenze la «bicicletta» Ds-Margherita, ferma al 21,95 per cento. Al Nord gli azzurri sono stati un rullo compressore. A Vercelli Fi si è confermata il primo partito salendo dal 24,4 al 29,9 per cento. A Como, analogamente, sono stati guadagnati circa cinque punti percentuali passando dal 28,5 al 33%, ovvero 12mila voti e due consiglieri in più (da 10 a 12). Identico andamento in quel di Varese: primo partito con il 29,5% dei consensi e un incremento di 4,5 punti (6mila voti) e tre consiglieri sul 2002 (da 10 a 13). Anche Vicenza non è stata avara di consensi: Forza Italia ha mantenuto la leadership con il suo 27,6% e ha portato gli eletti da 11 a 12. Il dato più eclatante, però, è quello delle provinciali genovesi: Fi ha superato la soglia del 20% attestandosi al 24% dal 19,9 del 2002 e consentendo alla candidata Oliveri di accedere al ballottaggio contro l’ulivista Repetto.
I Comuni. I positivi risultati delle comunali vanno interpretati tenendo conto del fenomeno liste civiche. Nei capoluoghi e nelle città con più di 15mila abitanti Forza Italia è il partito più votato con il 18,42% delle preferenze e 618.245 consensi a cui fa da contraltare il modesto 11,51% dell’Ulivo (da sommare al 4% a testa ottenuto da Ds e Margherita separati). Gli avanzamenti più forti sono stati registrati ad Alessandria dove in cinque anni Fi è passata da 20 al 27,9% diventando il primo partito della città. A Genova, confermandosi seconda forza della Lanterna, i consensi sono aumentati di circa 9mila unità portando le percentuali dal 17 al 22,5. L’onda azzurra si è confermata vincente anche a Monza (29%), Como (dal 27 al 32%), Asti (26,6%), Gorizia (dal 25 al 30%) e Belluno (dal 16,6 al 25,8%). Risultati positivi anche dai nuovi capoluoghi come Olbia e Trani dove gli azzurri sono la prima forza rispettivamente con il 31,9 e il 20,5 per cento. Le liste civiche di centrodestra che alle comunali hanno conseguito il 12,76% rendono più difficile interpretare le altre buone performance conseguite nel resto d’Italia. A partire da Parma dove il 28% del 2002 è confluito nel listone a sostegno di Vignali che ha conseguito il 47 per cento. O come a Verona dove la lista Tosi (16,3%) ha relegato Fi al terzo posto cittadino (15%) mentre nel 2002 aveva raccolto il 24,5 per cento. Identica analisi vale per Lecce dove le due liste civiche a sostegno di Perrone hanno drenato un 13% di voti facendo di Fi il secondo partito della città barocca dietro An. Idem a Cuneo e a Piacenza.
La Sicilia. Un discorso a parte merita l’isola dove il primo turno di due settimane fa aveva regalato agli azzurri la palma dei migliori a Palermo (18,8%), a Trapani (16,5%) e ad Agrigento (17,6%) dove il centrodestra è maggioranza in municipio con 22 consiglieri nonostante l’esito sfavorevole del ballottaggio. Anche nelle provinciali a Ragusa gli azzurri hanno avuto successo.
L’analisi. «Se ci fossero state le elezioni politiche il risultato sarebbe stato plebiscitario», ha commentato il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi, riferendosi al successo della Cdl. Ma se alle Comunali il centrodestra ha ottenuto il 50,5% dei voti e alle provinciali il 57%, parte del merito è stata del suo partito che ha aumentato i consensi anche in aree difficili, in primis Genova.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.