da Roma
Undici giorni ancora e la politica italiana tornerà a scoprirsi bipartisan. Lo farà a oltre diecimila metri daltezza, quando un boeing dellAir Italy da 220 posti solcherà il mar Ionio diretto ad Atene con un foltissimo gruppo di parlamentari pronti a una delle trasferte più ardue della diplomazia italiana. Che, sciarpette rossonere al collo e striscioni dordinanza in valigia, si prepara a invadere lo stadio Olimpico per lattesissima finale di Champions league tra Milan e Liverpool. In tribuna ci saranno gli «ultrà» del Milan Club Montecitorio, presieduto dagli azzurri Antonio Verro e Maurizio Lupi, ma frequentato da deputati di quasi tutti gli schieramenti. Al punto che il volo è ormai esaurito da una settimana, con tanto di chilometrica lista dattesa.
Così, da qualche giorno a questa parte Verro ha larduo problema di «gestire il traffico», con il cellulare che squilla senza sosta. Perché oltre a chi conferma euforico, cè soprattutto chi prega e si raccomanda in cerca di unintercessione, nella speranza di lasciare presto la lista nera delloverbooking. Ma, assicura Verro, «non ci saranno favoritismi». Al punto che ha stabilito una deadline entro la quale confermare ladesione. Per martedì, infatti, chi vorrà essere della partita dovrà inviare fotocopia del documento didentità e, soprattutto, quota di partecipazione. Che, a ben vedere non è proprio uno scherzo: 800 euro per andata, ritorno, pullman che garantisce gli spostamenti e, ovviamente, biglietto di tribuna. Un modo anche per evitare sgradevoli sorprese dellultimora, perché tutto il mondo e Paese e pure tra i parlamentari della nostra amatissima Repubblica cè chi ci prova. Verro lo sa bene, visto che questa è la terza trasferta che organizza dopo le finalissime di Manchester nel 2003 (Milan-Juve) e Istanbul nel 2005 (Milan-Liverpool). Ma lui i nomi di chi dopo aver dato buca allaeroporto non sè neanche preso la briga di pagare, proprio non li vuole fare. Anche se a «saldare il conto» ci pensano due deputati azzurri che nel cortile di Montecitorio già pregustano la notte di Atene: «Bobo Craxi». Che di certo non ci sarà.
È come se già fossero seduti ai loro posti, invece, i leghisti Maroni e Dussin, laennino Migliori, ludc DAgrò, il margheritino Bressa, il ds Bordo, ludeur Morrone. Sul volo anche una «delegazione» governativa, guidata dal viceministro degli Esteri Intini accompagnato dal sottosegretario alle Infrastrutture Meduri. E pure ex parlamentari (come Trantino) e grand commis (come il dg del ministero della Giustizia Nuvoli). Alto anche il tasso di partecipazione femminile, con le azzurre Ceccacci e Milanato. E con la deputata di An Frassinetti che si è fatta carico di preparare gli striscioni. Il partito più rappresentato resta Forza Italia. Con Lupi - che dopo la semifinale con il Manchester è sceso negli spogliatoi e ha portato a casa la maglia di Kakà - a guidare la «curva».
In overbooking, invece, restano in 67. Tra cui i senatori Quagliariello, Selva e Biondi. Che sperano di approfittare delle ultime rinunce, come quella dellazzurro Sanza impegnato nella campagna elettorale in Puglia («neanche a inventarsi una scusa, che poi mi vedono in tv...»). Ci sarà, invece, Crosetto, seppure in veste dinfiltrato.
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