Roma

Forza nuova obbedisce. Ma non si arrende

Michela Giachetta

Il clima è da anni ’70. Cortei prima regolarmente autorizzati, poi bloccati. Controcortei «pacifisti», dove la parola «pace» appare solo sugli striscioni. Incidenti. Frasi al vetriolo. Forze dell’ordine schierate, «manco» fosse il derby. Prefettura, questura, autorità istituzionali costrette a intervenire. In questi giorni nella capitale sembra di essere ritornati indietro nel tempo, a quel clima da «strategia della tensione», che, ancora oggi, a distanza ormai di anni, evoca scontri, pericoli per la città e i cittadini. L’ultimo episodio risale alla scorsa notte. La zona è quella di Centocelle. Verso le due, secondo alcune testimonianze, dei ragazzi mascherati con caschi, al grido di «duce, duce» hanno tentato l’assalto contro i giovani del centro sociale Forte Prenestino di via Federico Delfino. Gli appartenenti al centro sociale raccontano che il gruppo di assalitori avrebbe aggredito alcune persone all’esterno del Forte e poi, dopo aver attraversato il giardino situato fuori dal centro, si sarebbe introdotto sotto il tunnel d’entrata. In quel momento era in corso un’iniziativa musicale. Alcuni dei presenti, data la situazione, è intervenuto per impedire l’assalto: uno di loro, Bernardo, questo il suo nome, è rimasto ferito alla gola, probabilmente a causa di un colpo di arma da taglio. Il ragazzo è stato ricoverato all’ospedale Figlie di San Camillo: ora sta bene, ma sono stati necessari sette punti di sutura. Di fronte all’episodio, molte le reazioni. «Da tempo gruppi di neofascisti cercano di rendere irrespirabile il clima di questa città - sostiene il deputato verde Paolo Cento -. È evidente che c’è un salto di qualità nell’azione di gruppi di estrema destra che sembra avere l’obiettivo dichiarato non solo d’intimidazione, ma anche di ricerca di una vera e propria strategia dello scontro per provocare i movimenti». Arriva a parlare di collusione fra una parte delle forze dell’ordine e gruppi neofascisti il parlamentare di Prc, Giovanni Russo Spena: «Sta tornando la strategia della tensione. Ci sono troppe impunità su questi fatti. Mi è giunta voce che fra le ipotesi della Questura sui fatti della scorsa notte si parli di scontri con gli spacciatori della zona, accantonando quella dell’aggressione politica». Se bloccare un corteo regolarmente autorizzato significa essere in collusione, allora sì, le forze dell’ordine e i gruppi di destra sono in collusione fra loro. È, infatti, stato vietato il corteo organizzato per oggi da Forza Nuova. Avrebbe dovuto svolgersi nel pomeriggio, in Piazza San Felice da Cantelice, a Centocelle. «Avevamo presentato tutte le richieste del caso, seguendo l’iter previsto dalla legge, - spiega Gianguido Saletnich, esponente di Forza Nuova - ma nonostante ciò hanno impedito il corteo». «La manifestazione è stata vietata perché nasceva sotto insegne, auspici e parole d’ordine che dalla nostra città sono state conosciute in un passato che non vogliamo ritorni», spiega così il sindaco Veltroni la decisione presa. Nessun accenno alla pressione «subita» dai centri sociali, che oggi saranno in piazza. In una piazza che si presenterà blindata: sono, infatti, previsti 300 carabinieri e poliziotti. Forza Nuova, invece, dopo un momento di indecisione, rinuncia al corteo, ma il segretario dell’organizzazione, Roberto Fiore, annuncia «la volontà di manifestare nel prossimo futuro a Centocelle». Per Fiore, «questura e prefettura hanno abdicato al loro ruolo di garanti super partes della civile convivenza, alimentando indirettamente un clima d’odio di cui ora si devono assumere tutte le responsabilità».

Si preannuncia una giornata «calda».

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