La forza Una scuola che reagisce agli eccessi

E vai così, Amici è ormai un generatore di successi. E di successi insindacabili. D’accordo, Marco Carta ha vinto Sanremo e Valerio Scanu e Luca Napolitano dominano le classifiche con un effetto che non s’era mai visto prima. E anche il cd «Scialla» ha avuto ottimi risultati di vendita. Il motivo è evidente: a incoronare questi nuovi ragazzi non è soltanto il pubblico (smisurato) che segue il talent show ma anche quello che magari non ci è affezionato ma che si ritrova ad ascoltare ovunque brani indubbiamente buoni, calibrati, appesi a voci riconoscibili e dotate che vivrebbero anche senza l’efficacia del marketing. Un successo trasversale. Lo ha capito pure Raiuno, che stasera di fianco a Gianni Morandi fa debuttare Alessandra Amoroso, il peperino leccese che ha vinto l’ultimo Amici e che con «Estranei a partire da ieri» ha sfornato senza dubbio uno dei pezzi dell’anno, vuoi per efficacia commerciale che per struttura compositiva. Insomma la scuola di Amici fa il suo dovere e pazienza se qualche volta gli allievi, specialmente quelli che hanno qualche esperienza alle spalle, si fanno prendere la mano e si atteggiano anzitempo da artisti. Abitudine diffusa, e non solo qui.

Ma in questa edizione, merito anche di una De Filippi sempre più autorevole, la tendenza c’è ancora eppure è arginata. Il segno che la scuola ha gli anticorpi creativi per continuare a spiegare che, per fare vero successo, bisogna solo rimboccarsi le maniche. Con umiltà.

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