Fotomodella denuncia Eto’o: «Voleva farmi abortire»

Milano La ragazza giura che è solo per una coincidenza se la denuncia contro Samuel Eto’o è andata a depositarla in commissariato il giorno prima che la punta dell’Inter scendesse in campo a Roma per la prima finale di questa incredibile stagione nerazzurra. Sarà. Sta di fatto che l’esposto depositato ieri mattina porta a galla nel momento meno opportuno la storia che circolava da giorni nell’ambiente interista e tra i giornalisti specializzati: quella di una nuova gravidanza attribuita ad Eto’o, ventinove anni, il fuoriclasse camerunense che ha preso il posto di Zlatan Ibrahimovic nella formazione di Mourinho e nel cuore dei tifosi. Quasi un remake della storia che vide Eto’o protagonista anni fa, quando giocava a Palma di Maiorca e in una notte d’amore rese madre la giovane pr di una discoteca.
Anche la nuova storia ha per ambiente il mondo dei locali. A sostenere di essere in attesa di un bambino il cui padre è il numero 9 nerazzurro è una fotomodella di colore che racconta di averlo incontrato in una serata a Milano. Ma la ragazza non si limita ad accusare il calciatore di averla messa incinta con un rapporto sessuale non protetto. Incolpa Eto’o - che dal 2007 è sposato con una ragazza ivoriana che gli ha dato tre figli - anche di avere reagito pesantemente davanti all’annuncio di quello che era accaduto, di averla maltrattata e minacciata, di aver cercato in ogni modo di convincerla ad abortire. E infine di avere cercato di liquidarla con cinquemila euro pur di togliersela di torno.
Vero o non vero? Eto’o - racconta chi ha avuto modo di parlare con lui della faccenda - sostiene di essere innocente: a letto con questa ragazza lui non c’è mai andato. E se le cose stanno come dice il calciatore, siamo davanti ad un semplice tentativo di spillare quattrini, e anche piuttosto maldestro. Ma la ragazza si mostra sicura del fatto suo. Nei giorni scorsi - riferisce chi le sta vicino - ha raccontato la sua storia davanti alle telecamere di una nota trasmissione televisiva. Fino a ieri la modella avrebbe esitato a fare il passo formale della denuncia per timore delle conseguenze. Ma ieri, di fronte all’assenza di risposte da parte del calciatore, si sarebbe decisa a rivolgersi alla polizia.
Una soluzione per capire chi dei due ha ragione, ovviamente, ci sarebbe: il test del Dna. Ma fino a quando la ragazza non partorisce l’esame non si può fare. Così, fino ad allora, c’è solo la parola di una contro la parola dell’altro. E bisogna tenere presente che, anche se fosse vera la storia raccontata dalla ragazza, fino a questo momento Eto’o non ha obblighi legali nei suoi confronti. Solo dopo la nascita del bambino, e dopo che le analisi genetiche confermassero che è figlio suo, scatterebbe l’obbligo di mantenere il piccolo, con un assegno che terrebbe inevitabilmente conto delle floride condizioni economiche del calciatore: sulle quali, peraltro, la ragazza ha raccontato di avere ricevuto le confidenze dello stesso Eto’o. Il camerunense le avrebbe raccontato di guadagnare ancora di più dei 10 milioni e mezzo annui che gli venivano attribuiti da un articolo di Repubblica nel gennaio scorso.
Se Eto’o fosse davvero il padre del nascituro, si tratterebbe di un caso di recidiva. A Flumini di Quartu, vicino Cagliari, vive infatti una donna di 38 anni, Anna Barranca, che nel maggio 2000, quando lavorava come Pr in discoteca a Palma di Maiorca, conobbe l’allora 19enne Eto’o. E da quella relazione altalenante, durata circa un anno e mezzo, nacque una bambina chiamata Annie.

Anche in quel caso, la storia venne resa pubblica dopo che il calciatore si era mostrato sordo alle richieste di assumersi le proprie responsabilità: alla fine la donna si decise a raccontare tutto in una intervista. Eto’o è stato riconosciuto padre della bambina e versa regolarmente un assegno di mantenimento ad Annie, fissato in tremila euro al mese.

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