Francia, il governo di destra apre a sinistra

Spostato il ministro dell’Economia Borloo, che aveva promesso un aumento dell’Iva: ora è all’Ambiente

Francia, il governo di destra apre a sinistra

da Parigi

Il governo del primo ministro François Fillon ha assunto ieri il proprio volto definitivo a seguito di un ampio rimpasto, che tiene conto sia dei risultati elettorali sia del bisogno di assegnare una quindicina di poltrone che erano rimaste senza titolare nel periodo transitorio, compreso tra le elezioni presidenziali del 6 maggio e quelle « legislative», con cui domenica scorsa è stata definita la composizione dell'Assemblea nazionale.
I risultati dell'ultima consultazione sono stati favorevoli al presidente Nicolas Sarkozy e al primo ministro Fillon, che hanno ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi parlamentari. Tuttavia l'opposizione di sinistra è riuscita a limitare i danni e a risalire la corrente nell'ultima settimana di campagna elettorale (tra il 10 e il 17 giugno), circostanza che dipende tra l'altro da alcune confuse dichiarazioni del superministro economico Jean-Louis Borloo a proposito di un eventuale aumento dell'Iva. I socialisti hanno approfittato della situazione e le parole di Borloo sono costate care.
Siccome Alain Juppé - il superministro dell'Ambiente e numero due del governo - ha dovuto dimettersi (non essendo stato rieletto), Fillon ha fatto quadrare il cerchio «promuovendo» Borloo dall'Economia all'Ambiente, con la carica ufficiale di «numero due». Il nuovo superministro finanziario è una donna dalla grande esperienza internazionale: la signora Christine Lagarde, che lascia il dicastero dell'Agricoltura (importantissimo in Francia) all'ex commissario europeo Michel Barnier.
Un'altra importante novità di ieri è l'ingresso al governo (ovviamente a titolo personale) di due membri del Partito socialista, che sono stati immediatamente espulsi da questa formazione politica. Si tratta del sindaco di Mulhouse, Jean-Marie Bockel, che diventa segretario di Stato per la Cooperazione e la francofonia, e di una donna simbolo del malessere delle periferie: Fadela Amara, nuova titolare delle Aree urbane. Bockel e la Amara sono due personaggi emblematici della sinistra francese: il primo incarna la piccolissima corrente «blairista» del socialismo francese e la seconda è stata la fondatrice del gruppo «Ni putes ni soumises» (letteralmente «né putane né sottomesse»), nato nelle banlieue per difendere la libertà e la dignità delle ragazze dall'arroganza dei «caid».
Con Bockel e la Amara sono addirittura sei (su un totale di 32) i membri del governo Fillon a venire dai ranghi della sinistra. Tutti sono personaggi molto significativi, visto che il ministro degli Esteri Bernard Kouchner, fondatore di Medici senza frontiere, è stato membro dei governi di sinistra degli anni Novanta; Eric Besson (segretario di Stato alle Politiche pubbliche) era fino a febbraio il segretario nazionale del Partito socialista, responsabile dell'Economia; Martin Hirsch titolare della Solidarietà sociale guidava l'organizzazione Emmaus (fondata dall'Abbé Pierre e molto apprezzata dai cattolici di sinistra) e Jean-Pierre Jouyet, titolare degli Affari europei, è stato strettissimo collaboratore di Jacques Delors alla Commissione.
«Apertura» resta la parola d'ordine di Fillon, i cui ministri vengono da realtà distanti anni luce tra loro. Christine Lagarde era avvocatessa a Chicago e Fadela Amara ha vissuto tra gli analfabeti delle banlieue: quelle stesse periferie in cui una coppia d'immigrati maghrebini s'installò mezzo secolo fa mettendo al mondo dodici figli, tra cui l'attuale ministra della Giustizia, Rashida Dati. Borloo è un imprenditore politicamente vicino al centro, la ministra dell'Interno Michèle Alliot-Marie una gollista di ferro, il ministro della Difesa Hervé Morin viene dai ranghi centristi di François Bayrou, la nuova segretaria di Stato per l'Ecologia, Nathalie Kosciusko-Morizet, era tra i più giovani deputati della scorsa legislatura e la giovane di colore Rama Yade (nata nel 1976 nella capitale senegalese Dakar) è da ieri segretario di Stato ai Diritti dell'uomo.
L'apertura voluta da Sarkozy è in tutte le direzioni e dunque nel governo Fillon ci sono anche i liberisti all'americana, come il nuovo segretario di Stato alle Imprese, Hervé Novelli.

E naturalmente ci sono i due luogotenenti storici di Sarkozy: Brice Hortefeux, che già era in carica come ministro dell'Identità nazionale e dell'immigrazione, e il nizzardo di origine italiana Christian Estrosi, nominato ieri segretario di Stato per l'Oltremare. Tra qualche mese nella compagine dovrebbe entrare anche Bernard Laporte, popolare allenatore della nazionale francese di rugby: il capo dell’Eliseo intende nominarlo segretario di Stato per lo Sport.

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