Francia, lite in aula per la fuga di Battisti

da Parigi

Atmosfera di fuoco al consiglio comunale di Parigi per l'ultima seduta prima della sospensione di due mesi a causa delle imminenti elezioni presidenziali transalpine. I consiglieri municipali della capitale francese, che sono in tutto 163, si sono trovati tra le mani il cosiddetto «problema Battisti», ossia le conseguenze dell'incredibile votazione del marzo 2004, quando la maggioranza di sinistra concesse all'ex terrorista italiano la «protezione ufficiale» della città. Ormai Battisti è stato catturato. Ma alcuni intellettuali e alcuni esponenti della sinistra francese continuano a difenderlo in condizioni oggettivamente offensive per l'Italia, per le sue istituzioni, per la sua giustizia e per la sua democrazia. Il comune di Parigi e quello di Roma hanno recentemente festeggiato i cinquant'anni del loro «gemellaggio esclusivo», ma il primo cittadino della capitale francese continua a solidarizzare apertamente con una persona che la magistratura italiana ha condannato a due ergastoli per quattro omicidi. Bel gemellaggio.
La seduta fiume del consiglio comunale è cominciata lunedì mattina e si è conclusa ieri. La polemica sul «caso Battisti» è esplosa già all'inizio dei lavori, quando la signora Françoise de Panafieu, che guida l'opposizione di centrodestra, ha preso di petto il sindaco socialista Delanoë, rallegrandosi per il recente arresto dell'ex terrorista italiano e rendendo omaggio alla stretta collaborazione tra le polizie di Brasile, Francia e Italia, che ha reso possibile quel risultato. Il sindaco ha allora interrotto la signora Panafieu, rivolgendole frasi insultanti del tipo: «Lei non rispetta le regole di questa assemblea! Lei è un'intollerante!». La tesi di Delanoë era la seguente: siccome la Panafieu aveva depositato sul «caso Battisti» un progetto di risoluzione, destinato a essere discusso nel pomeriggio, nessun accenno a quella vicenda poteva essere formulato all'inizio dei lavori. La leader del centrodestra parigino ha continuato a parlare, ritenendo che la gravità dell'argomento giustificasse un intervento già nella prima parte dei lavori. Delanoë ha allora ordinato di togliere la corrente al microfono della leader dell'opposizione, che ha tentato di continuare il suo discorso in un clima rovente, condito da insulti reciproci tra maggioranza di sinistra e minoranza di centrodestra.
Finalmente al pomeriggio è venuto il momento della discussione dei documenti proposti dai vari gruppi parlamentari. Françoise de Panafieu ha presentato il suo testo per eliminare la «protezione» concessa dalla città di Parigi nel 2004 al fondatore e leader del gruppo terrorista dei Pac (Proletari armati per il comunismo) nell'Italia degli anni Settanta.

«Quel provvedimento è stato una vergogna per la nostra città e ha rappresentato un autentico insulto all'Italia per cui noi dobbiamo oggi cancellarlo con un nuovo voto». Ma il voto non c'è stato. Il sindaco socialista ha insistito nella sua difesa dell'ex terrorista italiano e nella sua tesi secondo cui la Francia deve per forza difendere Battisti.

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