Franco non è solo il diminutivo di Francesco ma anche un nome a sé stante. Infatti, la Chiesa ne annovera tra i suoi santi e beati ben sette (oltre a due Francone). Il Franco di oggi nacque a Roio, ora in provincia de LAquila, al tempo del papa Adriano IV (dunque, tra il 1154 e il 1159). I suoi erano contadini benestanti e lo fecero studiare. Alletà giusta, si fece benedettino a Lucoli. Rimase monaco una ventina danni, poi andò a fare leremita nei boschi viciniori, vivendo di erbe e bacche. Da lì si spostò sui monti: prima nellAppennino abruzzese, poi nel Gran Sasso e infine sulle montagne di Assergi. Alla quota di milleottocento metri su Vasto si costruì una capanna alluso dei pastori e fece sgorgare una sorgente dalla roccia: ancora oggi i pellegrini si lavano con lacqua di s. Franco per guarire dalle malattie della pelle. Ben presto i troppi visitatori costrinsero leremita a togliersi da lì per andare sui monti Sabini. Dalle parti di Assergi unorsa e i suoi tre cuccioli lo guidarono a una grotta, nella quale il santo si installò con la sola compagnia di quelle bestie. Ne usciva solo nelle feste principali per andare a fare la comunione nella chiesa di Santa Maria in Silice. Un giorno che era là, un lupo entrò in una casa e rapì un neonato, ma si imbattè nel santo che gli ordinò di restituirlo incolume.
Una notte le campane della chiesa cominciarono a suonare da sole e i galli tennero loro dietro con un coro fuori orario. La gente uscì in strada e vide una luce intensa provenire dalla grotta delleremita. Andarono e trovarono che, braccia in croce, era morto. www.rinocammilleri.it- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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