Cultura e Spettacoli

"Franco lasciò i 'rossi' a Hitler"

Migliaia di spagnoli catturati in Francia dai nazisti nel ’40 finirono nei campi di sterminio nazisti con la «benedizione» di Francisco Franco. È l’accusa mossa al Caudillo davanti alla giustizia spagnola dalla Fondazione per i diritti umani (Fapdh) di Madrid. Il caso è nelle mani del giudice della Audiencia Nacional Ismael Moreno, al quale la Fapdh ha consegnato vari documenti inviati dalla Germania nazista al regime franchista. Nell’estate del ’40, un anno dopo la vittoria di Franco nella Guerra civile contro le forze del governo repubblicano, le autorità di occupazione tedesche in Francia inviarono a Madrid una prima nota, riferisce il quotidiano «Publico», chiedendo al governo franchista di farsi carico di «2000 prigionieri rossi» internati in un campo di Angoulême. Dopo la vittoria di Franco decine di migliaia di sostenitori della Repubblica fuggirono all’estero, in particolare in Francia. Molti furono catturati dai tedeschi. Negli ultimi mesi del ’40 la Germania nazista inviò diverse altre note alle autorità franchiste, sempre per chiedere che si facessero carico dei «rossi» catturati in Francia. Infine, all’inizio del ’41 l’ambasciata franchista a Berlino, dopo consultazioni con Madrid, decise per l’«archiviazione», perché «non sembra opportuno fare nulla per gli internati». Cosi i «rossi» furono trasferiti dalla Francia verso i campi di sterminio.

Solo a Mauthausen morirono 4300 dei circa 7mila prigionieri spagnoli nelle mani delle SS.

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