Ferruccio Gattuso
da Milano
L'esperimento è riuscito, rispettando l'intento originale e raccogliendo i favori del pubblico. Frankenstein, il programma sulle trasformazioni fisiche e sui cambi di indentità condotto da Fabio Canino, giunge al traguardo della decima e ultima puntata a testa alta e senza il fiato corto. Anzi, oggi in seconda serata su Italia 1 Frankenstein promette di finire in grandezza, con una storia speciale e coinvolgente senza, com'è prevedibile nello stile irriverente e sulfureo di Canino, inciampare nel sentimentalismo.
Quasi l'intera puntata sarà concentrata sull'esperienza di Andrea, un ragazzo che lavora come magazziniere presso una libreria e nel tempo libero svolge attività di volontariato per ragazzi affetti dalla sindrome di Down.
La sua richiesta, esaudita dalla banda Canino (con il conduttore, il mago del trucco Sergio Stivaletti e lo studioso di comportamenti Sean Patrick-Lovett), è quella di essere trasformato in una persona down, per poter comprendere al meglio le difficoltà, pratiche e psicologiche, dei giovani da lui accuditi.
Ne nasce un viaggio, sconosciuto per lo più alla grande platea televisiva, nel mondo dell'handicap. «Un degno finale per una serie fortunata - ha spiegato il direttore di Italia 1 Luca Tiraboschi -. Volevamo offrire storie in grado di insegnare qualcosa, dove la trasformazione richiestaci da persone comuni potesse avere un senso, potesse aiutare i protagonisti, ma anche il pubblico a calarsi in un punto di vista differente».
Un solo Vip, arruolato in questa prima edizione di Frankenstein (già annunciata la prossima per il 2007): «Federica Fontana - spiega Tiraboschi -. Ce lo ha proposto lei: ha chiesto di essere imbruttita per poter misurarsi con la reazione della gente senza il filtro benevolo della bellezza».
Spettacolarità ma anche qualche riflessione sulla vita, dunque: e il pubblico come detto ha gradito, a sentire le cifre snocciolate dal direttore di Italia 1: «Aspettiamo i dati definitivi con l'ultima puntata - dice - ma la media è stata del 13-14 per cento, con punte del 16 e, in occasione delle elezioni politiche, ovvi cali al 9 per cento».
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