Torino - "Il deposito delle motivazioni rinnova in me una profonda delusione per una giustizia che non ha il coraggio di dire 'forse sto sbagliando'". Sono le dichiarazioni di Anna Maria Franzoni dopo il deposito della sentenza che l’ha condannata a 16 anni per l’omicidio del figlio Samuele. La donna, attraverso i suoi avvocati torinesi Paola Savio e Paolo Chicco, dice che l’atteggiamento della giustizia rende ormai "sempre più difficile la ricerca della verità". "È giusto - afferma - avere indagato in casa, nella nostra famiglia, ma purtroppo si è rimasti soli dentro questi ambiti, cosicché a oggi non sono ancora state approfondite altre piste. Quindi anche quella del vero colpevole.
Continuerò per tutta la vita - dice ancora la Franzoni - a chiedermi perché non ho il diritto di sapere chi ha ucciso il mio Samuele, nella speranza di trovare quanto prima un magistrato che mi ascolti. Mi è stato tolto un figlio atrocemente - conclude la donna - e sono ormai sei anni che vivo con questo dolore, reso ancora più dilaniante da un’accusa ingiusta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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