Frassica e Cristicchi troppo diversi per funzionare bene

Certo, non c’è Virginia Raffaele, la creatura più divina della radio italiana, vera scoperta della scorsa stagione radiofonica. Certo, Simone Cristicchi funziona molto meglio quando partecipa ai siparietti musicali, piuttosto che quando gioca a fare l’alternativo con il megafono in mano. Trovata che la prima volta è divertente, la seconda meno e la terza stufa. Certo, il clima di Radiodue social club e degli ospiti di Luca Barbarossa è diverso. Però, va dato atto al direttore di Radiodue Flavio Mucciante di aver creato con Meno male che Radiodue c’è, in onda tutti i sabati dalle 10,30 alle 12,30, la continuazione estiva ideale di quel programma. Perché, comunque, la trasmissione è un habitat ideale per la musica dal vivo e sfrutta al meglio la capacità di trasformare via Asiago in un punto di aggregazione e di vita radiofonica. Affidato stavolta alla strana coppia Cristicchi- Nino Frassica.
E forse, il punto centrale è proprio qui. Nella «strana coppia». Nella quale Cristicchi e Frassica hanno proprio due pubblici di riferimento diversi e duettano bene con ospiti diversi. Ad esempio, i duetti del primo con Frankie-Hi Nrg e Max Gazzè, sanno molto di una certa Roma, quella che si trovava attorno al Locale di Vicolo del Fico, sulle cui birre è nata e cresciuta un’intera generazione di nuovi cantautori capitolini. Mentre Frassica ha il suo mondo di riferimento negli ospiti più datati, da Giorgio Bracardi a Maurizio Ferrini, da Gianni Boncompagni a, ovviamente, Renzo Arbore.


E proprio Arbore, con il suo Grazie dei fiori bis e il suo ricordo di come la stessa sala di via Asiago ospitasse Bandiera gialla, ha regalato brandelli di nostalgia a noi che ascoltavamo la trasmissione di Radiodue, facendo rivivere i tempi di Quelli della notte, di Indietro tutta, del brodo primordiale e del Cacao Meravigliao. Perfetta metafora di una trasmissione in cui sono migliori l’idea e le atmosfere evocate rispetto alla realizzazione.

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