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Freccia Pozzato ad Amburgo: «Finalmente»

Da eterna promessa a vincente: «Dedicata ai critici». Petacchi cade e si frattura un mignolo

Pier Augusto Stagi

È davvero la settimana di SuperPippo: dopo l’impresa iridata di Filippo Magnini nei 100 stile libero a Montreal, ieri è stata la volta di Filippo Pozzato, che ad Amburgo ha vinto in volata la HewCyclassics Cup, già prova di Coppa del Mondo e ora inserita nel calendario del Pro Tour. Talento purissimo, balzato all’onore delle cronache per aver scelto di passare direttamente da juniores a professionista nel 2000 con la maglia del gruppo giovani Mapei, Pozzato è cresciuto piano piano fino a diventare uno dei pezzi da novanta del ciclismo italiano e rischiare al contempo di scivolare, quasi senza accorgersene, nel novero degli incompiuti. Tante vittorie in corse minori, un acuto al Tour dello scorso anno (10 luglio 2004, a Saint Brieuc), poi molte delusioni condite con un po’ di sfortuna. Fino all’impresa di ieri, compiuta con la collaborazione dell’amico e compagno di squadra Luca Paolini, battuto al fotofinish, ma unito a lui nell’abbraccio dopo il traguardo e nella festa sul podio della classica tedesca.
«Sono davvero felice – ha detto il ventiquattrenne talento di Sandrigo (Vicenza) – perché finalmente ho raccolto un risultato importante. Quest’anno era andato tutto storto, a cominciare dal virus che mi aveva colpito a marzo durante la Tirreno-Adriatico; lavoravo tanto senza arrivare a nulla, circondato dalle critiche di chi diceva che non pensavo alla bicicletta. Ho imparato a non ascoltare quelle critiche, ora spero che questo successo sia solo il primo di una lunga serie. So di essere Pozzato, so che sta a me dimostrare in ogni corsa tutto il mio valore. Ad Amburgo io e Luca non abbiamo sbagliato niente, abbiamo risposto agli attacchi di Ullrich in salita, e quando si è sganciato il gruppetto abbiamo sfruttato il lavoro della Fassa: erano in quattro e tiravano come matti. Luca è stato di parola, mi ha aiutato e sono felice di condividere con lui questa gioia. Così come sono felice di aver ripagato la scelta della Quick Step di investire su di me. Ora correrò al Gp Camaiore mercoledì e sabato al Giro del Lazio prima del Giro di Germania (15-23 agosto), con l’obiettivo di cogliere risultati importanti».
Un pensiero al Mondiale? «Posso essere utile sia per la volata di Petacchi che per condizionare eventuali fughe da lontano. Farò di tutto per meritarmi la convocazione, poi decideranno il ct Ballerini e Ale stesso».

A proposito di Alessandro Petacchi, che ieri rientrava alle gare, la marcia di avvicinamento al Mondiale di Madrid del 25 settembre è iniziata male: Ale Jet è caduto a 15 km dal traguardo, ai piedi del Waseberg; salto di catena, pesante caduta e frattura del mignolo della mano destra: sarà operato stamattina, ma dovrà saltare il Giro del Benelux (3-10 agosto).

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