Freddo e pioggia non fermano il tuffo da ponte Cavour

Pioggia e gelo non l’hanno fermato. Come da tradizione «Mister ok» saluta il nuovo anno con un tuffo nel Tevere dalla balaustra di ponte Cavour. L’ultimo di un gruppo di 3 coraggiosi, Maurizio Palmulli si è lanciato in acqua a mezzogiorno, al suono del cannone sul Gianicolo. Il primo a tuffarsi «a candela» è stato un siriano, Karin, 40 anni, che solo per miracolo è uscito incolume da una schienata. Poi è stata la volta di Marco Fois, 44 anni, ex bagnino di Ostia oggi barista, con una fantastica capriola. Infine Palmulli al 22esimo volo a petto d’angelo. «È andata bene nonostante il freddo - dice -. Dedico questo tuffo alle persone che sono in ospedale, a chi lavora il primo giorno dell’anno, alle persone in carcere e ai bambini».
Giuseppe «Maurizio» Palmulli, 58 anni, si considera l’erede del belga Rourkey O’Neill, famoso per il gesto con la mano dopo il tuffo. Lungo applauso della folla, assiepata lungo il parapetto del lungotevere e sulle scalinate, per il volo acrobatico di Fois. A garantire i soccorsi l’unità sommozzatori del 115. Prima di dare il via ai tuffatori di Capodanno i vigili del fuoco hanno effettuato misurazioni con l’ecoscandaglio, anche se il livello del Tevere, per le forti piogge, era vicino ai limiti di guardia. Fra i rischi maggiori la presenza di tronchi e la temperatura di 5 gradi. «Dedico questo 2010 a Viola, la prima bambina nata a Roma, al Grassi di Ostia» aggiunge Palmulli.
Romano di nascita, lidense d’adozione, Palmulli cresce con il mito di Mister ok, lo straniero che nel lontano 1946 inaugura l’appuntamento fisso per il primo dell’anno, già seguito negli anni ’60 dal trasteverino Spartaco Bandini. «Da piccolo ero affascinato da questo tipo strano, il belga, che a gennaio si tuffava nel fiume e d’estate, dal Pontile, partiva per lunghe nuotate. Entrava in mare al mattino e ne usciva solo a tarda sera. Ho sempre pensato: voglio fare anch’io come lui, e così nel 1987 ho preso il testimone. Da quel momento per me è diventato un evento irrinunciabile». Allenamenti nella pineta di Castelfusano, cena spartana la sera di S.Silvestro e, dopo il brindisi di mezzanotte, a letto. Questi i segreti di Palmulli, assistente di salvataggio al primo Cancello della spiaggia comunale di Castelporziano «Da Mario», nei mesi estivi, arbitro federale e allenatore di una squadra di calcio di Acilia in inverno. «Ora però mi dedico all’atletica - spiega Palmulli -. Tanto che l’8 novembre ho partecipato alla maratona di Atene e adesso mi sto preparando per Barcellona».

Cinque figli dai 35 ai 21 anni, 4 maschi e una femmina, prossimo a diventare nonno per la quarta volta, Palmulli è un personaggio. Lunghi capelli bianchi e la schiena tatuata, è il bagnino simbolo del Lido con decine di salvataggi sul filo dei secondi.

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