Frizzi: «I soliti ignoti» mi hanno levato da anni di oscurità

Il programma che ha sostituito «Affari tuoi» piace al pubblico Il conduttore: «Potrei tornare anche a Miss Italia? Mai dire mai»

Frizzi: «I soliti ignoti» mi hanno levato da anni di oscurità

da Roma

La carriera televisiva - come tutte le carriere, del resto - può essere fatta di alti e bassi. L'importante è mantenerne alta la qualità. Da due stagioni Fabrizio Frizzi - un tempo «golden boy» al top della visibilità; oggi professionista maturo in attesa di rilancio - ha vissuto un'ammirevole crescita nella posizione defilata di Cominciamo bene, programma della mattina di Raitre. Finché, quasi alla chetichella, eccolo tornare al successo di Raiuno ( da lunedì) grazie a Soliti ignoti: il nuovo game dell'access prime time, fascia cui è affidato il traino della prima serata. Nei primi due appuntamenti (non nel terzo) «il gioco nel commissariato» ha battuto la più consolidata Cultura moderna di Canale 5; la critica televisiva - caso più unico che raro - ne ha unanimemente lodato garbo e spirito. Il buon Frizzi si prepara a cingere nuovi allori?
«Be’, sono contento di essere tornato su Raiuno, con un format così forte e che, per ora, si comporta così bene - commenta lui - In fondo Raitre mi ha voluto fortemente per irrobustirmi. E Cominciamo bene è stata un'occasione preziosa (non a caso ne stiamo già preparando la terza edizione). Farà solo un milione di ascoltatori, ma tutti quelli che incontro io lo vedono. E ne parlano bene».
Come si comincia a parlar bene anche di Soliti ignoti, i cui i concorrenti debbano fare sfoggio più di sagacia che di fortuna.
«Proprio questo mi è piaciuto, e mi ha convinto ad accettarlo. Intendiamoci: un pizzico di fortuna serve anche qui; ma per andare avanti bisogna aguzzare l'ingegno. Il che stimola chi guarda da casa a fare altrettanto».
Eppure si temeva che proprio la necessità di questa partecipazione più attiva da parte del pubblico da casa, potesse frenarne gli ascolti.
«Ma Soliti ignoti si può seguire anche sovrappensiero o con un occhio solo! Il meccanismo è così diretto che può prendervi parte anche la signora in cucina mentre, nel frattempo, sta preparando il polpettone. Chi invece preferisce accomodarsi in poltrona, non ne rimane deluso. È un game che ha la capacità di coinvolgere completamente».
Qualcuno ha notato che oggi i concorrenti dei game sono spesso di piacevole aspetto. Far giocare bei ragazzi e belle ragazze aiuta gli ascolti?
«Lo chiederò a chi organizza il casting. Io so solo che per Soliti ignoti i partecipanti sono stati contattati coi soliti “serpentoni”: quelle scritte che passano sul lato basso del video. Però, ora che ci penso... Lo sa che ha ragione? L'ultima vincitrice era proprio una bella figliola!».
In tempi di conduzioni urlate e sbracate, la critica loda garbo e misura del conduttore.
«È il programma stesso, a suggerire lo stile della conduzione. Affari tuoi per esempio ne richiede una più grintosa, più dinamica; ma se mi mettessi a correre in giro per lo studio tutti direbbero, “Ecco: copia Insinna e Bonolis”. Forse il garbo fa parte della mia educazione. Comunque qualche battuta pungente, ogni tanto, scappa anche a me».
Col suo ritorno in auge, confermato dalla conduzione di Circo Massimo su Raitre, corre voce che possa tornare anche a Miss Italia...
«Sì, sono voci che ho sentito anch'io. Ma quando le voci corrono, la verità latita.

Ufficialmente nessuno me l'ha ancora chiesto. E dunque, per ora, di Miss Italia rimango solo spettatore».
Che futuro televisivo aspetta, dunque, l'ex «golden boy» di mamma Rai?
«Un futuro da, diciamo, “silver man”?».

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