Frosinone, la nuova giunta è già in odore di crisi

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da Frosinone

Parte con il piede sbagliato la nuova amministrazione al Comune di Frosinone, l’unico dei grossi centri del Lazio appannaggio del centrosinistra alle ultime amministrative. Una crisi che rischia di avere pesanti ripercussioni anche sull’assetto della giunta regionale. Ma procediamo con ordine: l’altro ieri sera il neo-sindaco Michele Marini, segretario provinciale della Margherita, ha presentato la nuova giunta, ma lo Sdi (il partito che ha raccolto più voti) è rimasto platealmente e polemicamente fuori. E così, mentre Marini presentava sette assessori trattenendo per sé tre deleghe, nella stessa aula consiliare facevano capolino, ma nel settore riservato al pubblico, i musi lunghi del segretario provinciale dello Sdi Angelo Pizzutelli e dell’onorevole Gianfranco Schietroma, la vera anima del partito. E subito dopo lo Sdi convocava una conferenza stampa, sferrando un duro attacco non solo al sindaco, ma soprattutto a Francesco De Angelis, assessore regionale diessino e uomo più potente del partito in Ciociaria.
«Vogliamo capire - ha tuonato tra l’altro Schietroma - se il sindaco Marini è il sindaco di tutti i frusinati oppure se è il segretario particolare di De Angelis. È il sindaco di tutti o risponde ai diktat arroganti che arrivano dalla sede dei diesse?». Lo Sdi, in pratica, chiede un assessorato in più rispetto ai ds, il cui risultato elettorale, pur nella lista unitaria, è stato di parecchio inferiore. I socialdemocratici garantiscono comunque l’appoggio esterno alla nuova amministrazione, ma è lo stesso Schietroma ad ammettere come «una giunta dimezzata dopo aver vinto le elezioni è una falsa partenza».
A questo punto è molto probabile che lo Sdi non voti il presidente del consiglio comunale proposto dai ds. Ma se al voto dei sette consiglieri dello Sdi dovesse unirsi quello della minoranza di centrodestra, si arriverebbe a una frittata politica senza precedenti. Anche perché la Margherita provinciale, cioè il partito che esprime il sindaco, in tal caso ha minacciato l’apertura ufficiale della crisi.
Il sindaco Marini appare deciso a tenere duro: «Non posso attendere le alchimie dei partiti», mentre De Angelis per ora tace. Ma intanto la partita-Frosinone potrebbe avere un effetto dirompente sui già fragili equilibri in seno alla giunta regionale. Lo Sdi infatti è in attesa di una verifica politica, sollecitata a Marrazzo prima delle ultime amministrative, e l’assessore ai servizi sociali Alessandra Mandarelli ha già rimesso il mandato nelle mani del partito.

E la Mandarelli, guarda caso, è stata eletta proprio in quella provincia di Frosinone che a questo punto si ritroverebbe con un assessore in meno, difficilmente rimpiazzabile. Anche perché Marrazzo, e questo non è un mistero per nessuno, a due anni di distanza non ha ancora digerito la débâcle elettorale subita in Ciociaria che mise a repentaglio la sua elezione a presidente.

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