Fruttero e il fantasma del signor Berluschi

«È un po’che la Mondadori si sforza di fare un enorme e lugubre Meridiano con le nostre opere, mie e di Lucentini, ma io cerco di ostacolarli in tutti i modi», confessa Carlo Fruttero, 81 anni, sul palco del Sancarlino a Brescia, dove ha ricevuto sabato il premio alla carriera dal Festival «A qualcuno piace giallo», e parla della sua vita e del suo lavoro. «A suo tempo, dissi di sì, a proposito del Meridiano, ma poi ho visto questi grossi volumi neri, pesanti come lapidi e mi sono depresso. Allora ho iniziato a fare resistenza, ho detto aspettiamo. Certo prima o poi lo faranno, ma magari a babbo morto».

Quanto ai suoi progetti, rivela che sta scrivendo un lungo Backstage in cui spiega tutti i retroscena di un racconto di fantasmi, Ti trovo un po’ pallida, scritto da solo trent’anni fa, senza Lucentini: «Serve per ripubblicarlo a giugno facendolo diventare un libretto autonomo di almeno un’ottantina di pagine, a corpo grande. Vi racconto come vi si trovi già per caso un ricco milanese di nome Berluschi, vi faccio il ritratto di un personaggio famoso, e rivelo tante altre cose».

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