Fumo, 1.600 cartoni animati a rischio censura

Le scene vietate sono quelle in cui le sigarette vengono giustificate o considerate di moda

Lorenzo Amuso

da Londra

Le implacabili cesoie della censura «salutista» contro i cartoni animati d'annata. Una capillare campagna anti-tabacco per eliminare dalla storia dell'animazione ogni traccia di sigaro, sigaretta o pipa. Una misura drastica - da molti ritenuta «eccessiva» - per ripulire l'immagine, talvolta fumosa, degli eroi a matita, che possono rappresentare «modelli equivoci» per i minori. Questa almeno l'opinione di un telespettatore britannico, che qualche mese fa aveva vibratamente protestato per la messa in onda di due puntate della serie Tom & Jerry in cui comparivano fugacemente delle sigarette. Una visione inammissibile - secondo il solerte padre di famiglia britannico -, da vietare ai minori di 18 anni. Nonostante le puntate incriminate risalissero a più di 55 anni fa, quando non erano ancora in vigore gli attuali divieti sul fumo, la sua segnalazione è stata presa talmente sul serio che lunedì scorso la Turner, proprietaria dei diritti di trasmissione, ha promesso di intervenire, tagliando le sequenze sotto accusa.
Un bizzarro paradosso: Tom e Jerry potranno dunque continuare a seviziarsi a vicenda a colpi di martello e mannaia, magari riuscendo a farsi esplodere con un ordigno dinamitardo, ma non compariranno mai più con una sigaretta tra i denti. Meglio la più efferata violenza, ancorché parodiata, che qualsiasi riferimento al tabagismo. Nelle stesse condizioni ora si trovano numerosi altri personaggi di cartoon, la cui sopravvivenza è fatalmente in bilico per via del vizio di fumare. Da Crudelia De Mon de La Carica Dei 101 a Braccio di Ferro. Da Patty e Selma Bouvier, le sorelle zitelle di Marge Simpson a Jigen il fedele compagno di Lupin. Caratteri impressi nell'immaginario collettivo, che rischiano di scomparire per sempre. La celebre serie con protagonisti il gatto e il topo è nata dalla fortunata matita di William Hanna e Joseph Barbera nel 1939. Una saga, proseguita fino al 1957, lunga 162 episodi. Le due strisce incriminati si intitolano «TexasTom» (1950) e «Tennis Chumps» (1949). Nella prima il gatto Tom, nel corso di un improbabile corteggiamento ad una gattina, si accende una sigaretta. Nel secondo episodio, durante una partita di tennis, l'avversario di Tom è talmente sicuro di sé da fumare beffardamente un grosso sigaro. Entrambi gli episodi sono stati trasmessi dal canale via cavo Boomerang, il cui audience è composto per la metà da bambini dai 4 ai 14 anni.
A sostenere le rimostranze del telespettatore ci ha pensato la Ofcom, l'ente britannico che vigila sui contenuti televisivi, facendo presente ai responsabili della rete televisiva come «le scene in cui appaiono personaggi televisivi che fumano possono portare a sottovalutare il problema, facendo apparire il fumo come una cosa normale». Ofcom ha promosso un codice televisivo per la messa al bando di tutte le immagini con riferimenti «tabagisti» dai programmi destinati ai più giovani, a meno che non sussistano forti giustificazioni di carattere editoriale. «Nonostante sia riconosciuta l'importanza dell'integrità storica delle animazioni - si legge nel comunicato emesso dall'osservatorio televisivo -, le ragioni editoriali per consentire la visione del gesto di fumare devono essere più forti». Un'eccezione che evidentemente non riguarda Tom & Jerry. Considerato ormai un cartone animato vintage, risalente ad un periodo storico in cui il fumo non era stato ancora studiato come un problema sociale, la serie verrà presto vivisezionata in tutti i suoi episodi, come promesso dal produttore e dal distributore. E le sequenze pericolosamente tentacolari, quelle in cui il fumare può essere frainteso come qualcosa di «accettato» o «di moda», saranno eliminate. Resta però incerto, e pericolosamente soggettivo, il confine tra un contesto in grado di giustificare la presenza di una sigaretta ed uno in cui il fumo è ritenuto superfluo, quindi da vietare.

Per un caso di celebre autocensura (il fumettista belga Maurice de Bevere ha deciso da tempo di disegnare il suo cowboy Lucky Luke con un filo d'erba tra le labbra al posto dell'immancabile sigaretta che compariva nei primi episodi) è stato calcolato che sono più di 1.600 i cartoon in attesa di giudizio.

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