Come funzionano quei corpi finti che sembrano veri

Gli umanoidi da clinica sono stati usati per la prima volta negli Usa: riducono gli errori

Ogni anno, su otto milioni di persone ricoverate in Italia, 320mila sono vittime di malasanità (errori nelle cure o disservizi). Circa il 4% del totale. Sono sbagli prevedibili e sistematici che accadono soprattutto in condizioni di emergenza e che potrebbero essere evitati migliorando i processi organizzativi e avviando percorsi formativi che prevedano la simulazione di tutto ciò che può avvenire in situazioni eccezionali. Da qui l'idea, nata grazie alla donazione di Fiandaca, di realizzare un centro di preparazione di medici e infermieri nella chirurgia d'emergenza. «Quando capita un caso d'emergenza è importante il coordinamento di un intero staff - spiega Bruno Gridelli - direttore e medico scientifico dell'Ismett, l'istituto mediterraneo per i trapianti e terapie di alta specializzazione. Medici e infermieri devono sapere esattamente cosa e quali manovre adottare.
La sequenza razionale è fondamentale per l'efficienza della squadra e la buona riuscita dell'intervento d'emergenza». Da ottobre dunque personale selezionato dell'Ismett ma anche di altre strutture ospedaliere potranno fare un corso ad hoc. «Un conto sapere in teoria cosa fare davanti a un arresto cardiaco, un conto è sperimentarlo su una persona» precisa Gridelli. Che spera in una diffusione nei centri di simulazione in tutta Italia. «Attualmente solo a Firenze c'è qualcosa i analogo ma i robot americani che abbiamo acquistato sono davvero all'avanguardia». Le cavie elettroniche arriveranno da Pittsburgh dove esiste il Wiser center che opera già dal 1994. E' il miglior centro di simulazione per il training medico chirurgico mondiale. Presso quel centro, medici e tirocinanti possono esercitarsi su 16 manichini sofisticati che simulano totalmente le reazioni fisiologiche umane. E cioè respirano, tossiscono, sanguinano, piangono.

Possono riprodurre il comportamento di pazienti adulti, di bambini o di donne in gravidanza. Ora tre di queste meravigliose «macchine vitali», 150mila euro il loro costo, sbarcheranno a Palermo. E l'intera sanità italiana ringrazia.

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