Diego Pistacchi
da Spotorno (Savona)
Cerano i cani da salvare. E loro sono partiti senza pensarci su. Ma sono stati inghiottiti dalle fiamme. Ora sono loro che combattono contro la morte in due centri per grandi ustionati, negli ospedali di Genova e Milano. Un uomo di 53 anni e suo genero di 35 sono in condizioni molto gravi dopo essere stati salvati la notte scorsa dalle squadre di vigili del fuoco e forestale. La grande fuga dalla Liguria in fiamme, con una casa di riposo evacuata e 40 anziani ricoverati provvisoriamente nelle aule di una scuola elementare, stava per iniziare.
Il «solito» incendio, il «solito» bosco distrutto dai «soliti» piromani avrebbe messo in moto tutte le squadre di soccorso disponibili, ma nessuno avrebbe pensato a far fuggire quei cani chiusi nel capanno vicino al casolare isolato nellentroterra di Spotorno, a pochi chilometri da Savona. Così due uomini, suocero e genero, hanno deciso di prendere la moto e andare in soccorso degli animali. In piena notte sono arrivati nella casa di campagna ma lincendio ha circondato labitazione. Anzi, sono stati sorpresi e hanno tentato di aprirsi una via di fuga tra le fiamme, hanno cercato probabilmente di usare come scudo quello che trovavano in casa, ma non è bastato. Alla fine hanno tentato di fuggire, sempre con la moto, ma sono stati sopraffatti dal rogo. Salvati dalle squadre di soccorso e accompagnati allospedale Santa Corona di Pietra Ligure, sono stati poi trasferiti con un elicottero in centri specializzati, al Galliera di Genova e al Niguarda di Milano. Un terzo uomo si è invece salvato, insieme con gli animali, restando chiuso nel canile e bagnando continuamente la terra vicino alla baracca con una pompa dellacqua fin quando sono giunti soccorsi.
Un rogo spaventoso, quello che ha ripreso vigore durante la notte tra sabato e domenica dopo che i primi focolai del pomeriggio sembravano circoscritti dalle squadre antincendio. Il vento di tramontana ha nuovamente alimentato le fiamme e ha impedito agli aerei di completare lopera di spegnimento. E così il rogo anche ieri ha continuato a distruggere centinaia di ettari di bosco. Soprattutto ha tagliato la Liguria in due, mandando in tilt il traffico del rientro dalle spiagge della Riviera di ponente. Lautostrada A10 è stata infatti a più riprese chiusa proprio allaltezza di Spotorno, perché il denso fumo nero toglieva la visibilità e le condizioni di sicurezza. In prefettura è stata creata ununità di crisi per gestire tutti gli aerei, gli elicotteri e le decine di squadre a terra richiamate tra Albenga (dove nel frattempo si erano sviluppati altri focolai) e Spotorno da tutta la Liguria e il basso Piemonte.
Dal centro di coordinamento è stata anche organizzata levacuazione di una casa di riposo, di decine di abitazioni e persino di un albergo. Decine di persone hanno trovato ricovero presso conoscenti, altre hanno lasciato la cittadina ligure. Le scelte della prefettura, fatte inizialmente a scopo precauzionale, si sono poi rivelate decisive per salvare molte persone, visto che proprio mentre i soccorritori li accompagnavano lontano dal fronte dellincendio, alcuni residenti dellentroterra sono stati intossicati dal fumo che avanzava più rapidamente del fuoco. Il «118» di Savona ha anche organizzato un presidio mobile avanzato a ridosso del fronte dellincendio, per consentire a una squadra medica di intervenire in tempo reale nei casi più urgenti. Al termine di una giornata di soccorsi, sono state ricoverate negli ospedali liguri otto persone, anche se le condizioni più preoccupanti restano quelle dei due ustionati.
Gli ultimi spiccioli destate si sono così esauriti con unemergenza scatenata ancora una volta dal gesto di un piromane. Vicino a un ponte è stato infatti ritrovato un innesco rudimentale con il quale è stato appiccato il fuoco ai boschi dellentroterra savonese.
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