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La furia di Yanina: «Città schifosa, andiamo via»

NapoliAll’una di notte, due ore e mezzo dopo il fortunoso pareggio di Cavani a Bergamo, malviventi distratti o, forse, non tifosi del Napoli hanno rapinato, pistola in pugno, il Rolex che Lady Lavezzi portava al polso. La modella argentina, Yanina Screpante, si trovava in auto con un amico e stava percorrendo via Petrarca, la strada dei ricchi di Napoli. Due anni fa, era stato rapinato dell’auto l'ex azzurro Russotto mentre la polizia un anno fa sventò una rapina nel cuore della notte in casa Zuniga. La notizia della rapina è stata la stessa Yanina a darla attraverso Twitter.
Poi, lo sfogo della ragazza, ancora sotto choc per la terribile esperienza vissuta, sempre dal suo profilo del frequentatissimo social - network: «E poi dicono che in Argentina c’è insicurezza. Napoli città di mer... Mi hanno rubato l'orologio a mano armata». E la «minaccia» al popolo azzurro: «Se mi succede qualcosa, il mio fidanzato va via da qui».
Mezz’ora dopo Yanina aveva già cancellato il post. Ma nel frattempo... apriti cielo, nella Napoli dei 60 e oltre omicidi all’anno e dei cento tra scippi, rapine, furti e risse al giorno, che solo un ottimista come il sindaco Luigi De Magistris riesce a non vedere. Sui siti dedicati alla squadra del Presidente Aurelio De Laurentiis, si è scatenato il risentimento del tifosi.
Fra i primi a intervenire un tifoso che ha replicato con la solita storiella che certe cose succedono ovunque, non solo a Napoli ma, anche a Roma, Milano, Torino. Altri tifosi azzurri hanno rinfacciato a Yanina che «solo a Napoli il tuo fidanzato è un Dio». Poi: «Modera le parole, Napoli non è una città di merda. Poteva succederti ovunque».
Infine, nel pomeriggio sono arrivate le scuse della ragazza alla città. Anche in questo caso la modella ha utilizzato il suo profilo su Twitter per comunicare con i napoletani. «Chiedo scusa a tutta la città di Napoli. Il mio è stato lo sfogo di una ragazza impaurita, terrorizzata. Vorrei dire che se la stessa cosa mi fosse capitata in Argentina avrei scritto le stesse cose in quel momento. Napoli e napoletani: vi chiedo di comprendere il mio sfogo».
Anche De Laurentiis è intervenuto. A Yanina il presidente ha tirato le orecchie. «Napoli non è una città violenta. Semmai la capitale del crimine ora è Roma» ha detto il produttore cinematografico. Poi però De Laurentiis si contraddice e afferma: «Certo, in momenti come questi chi gira con auto e orologi di lusso dimostra di non essere diventato abbastanza napoletano. Non si può pensare di essere immuni solo perché si è mogli o compagne di giocatori del Napoli.

Non sempre in certe circostanze si viene riconosciuti».

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