Furti a Gardaland, presi rampolli «bene»

VeronaFigli di papà annoiati, con soldi in tasca e auto di grossa cilindrata. Ragazzini della «Milano bene», figli di avvocati, notai, commercialisti, imprenditori edili e persino di un artista della Scala che avevano trovato un modo alternativo di far scorrere adrenalina nel corpo: rubare. Sono infatti una quindicina i ragazzi tra i 15 e i 20 anni acciuffati dai carabinieri di Peschiera del Garda perché sorpresi a rubare nel parco divertimenti Gardaland.
Per prenderli i militari hanno organizzato un blitz con una ventina di loro in borghese piazzatisi nei pressi delle attrazioni per salire sulle quali era necessario abbandonare gli zaini. È stato così che domenica scorsa hanno notato la banda in azione: i giovani attendevano che i visitatori mollassero gli zaini e poi li portavano via; uno faceva da palo e un altro colpiva, avanti così fino ad arrivare a una ventina di colpi nella sola domenica.
Due dei fermati sono bresciani, gli altri tutti milanesi: tra questi ultimi gli unici due maggiorenni (hanno 19 e 20 anni) hanno patteggiato una pena di 7 mesi e quindi sono stati rimessi in libertà. Tutti hanno ammesso che rubavano per provare brividi, non certo per soldi.

Il gruppo fermato era così consistente che, per portare i ragazzi in caserma, i carabinieri si sono fatti prestare un pulmino da Gardaland. Poi, man mano, hanno chiamato tutti i genitori. Adulti stupiti soprattutto perché i ragazzini di soldi non avrebbero avuto bisogno. (...)

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