Gianluigi Nuzzi
da Milano
È già pronta la bozza della lettera formale di messa in mora per lItalia che la settimana prossima segnerà linizio ufficiale della procedura dinfrazione della Ue su Bankitalia e sulla vicenda Antonveneta/Abn Amro. Unazione legale che vede il nostro Paese nel mirino di Bruxelles per la legislazione sulle fusioni e acquisizioni nel settore bancario e per latteggiamento tenuto da Banca dItalia nelle scalate ad Antonveneta e a Bnl.
In questi giorni a Bruxelles gli esperti legali stanno ritoccando la bozza della lettera formale di notifica. Il Commissario Ue al Mercato interno Charlie McCreevy, già agli inizi del mese aveva avviato la procedura formale incaricando gli esperti di esaminare il caso dopo essersi detto «personalmente favorevole» a questa iniziativa. Ora il suo portavoce, Oliver Drewes, rompe gli indugi: «I servizi legali - afferma - stanno valutando i contenuti della lettera formale di messa in mora che verrà inviata al governo italiano, quindi la lettera è in preparazione».
Sembrano quindi superate le resistenze inizialmente prospettate dagli esperti in diritto interrogati dal Commissario europeo. Infine, fosse ancora necessaria, una conferma: «McCreevy ha deciso di procedere contro lItalia, ma in questo momento non posso dire quando la lettera sarà pronta». I tempi, però, non sono così certi. Di sicuro questa settimana passerà senza novità di rilievo. A inizio dicembre, invece, la Commissione potrebbe prendere una decisione, sciogliendo le riserve e avviando la procedura che sarà poi formalizzata entro fine anno.
Il destinatario dellattesa misura sarà quindi il governo per la presunta violazione del Trattato Ue sul libero movimento dei capitali. Al centro delle contestazioni il sospetto esercizio abusivo dei poteri di vigilanza da parte di Bankitalia, con la conseguente violazione degli articoli 56 e 43 del Trattato Ue, relativi al libero movimento dei capitali e alla libera prestazione di servizi nellUe. È bene ricordare che la norma per tutte le procedure dinfrazione prevede che sul «banco degli imputati», a rispondere del comportamento tenuto dalla Banca centrale, risponda il Paese membro dellUe e non, come in questo caso, la Banca dItalia o il suo governatore Antonio Fazio.
La regola non cela certo lintenzione e il concreto sospetto di Bruxelles. Il commissario Ue al Mercato interno ritiene infatti doverosa dapprofondimento lipotesi di abuso di poteri di vigilanza da parte di Bankitalia con la conseguente violazione della direttiva europea sulle fusioni e le acquisizioni bancarie, nonché dei principi del Trattato Ue sulla libera circolazione di capitali e la libertà di stabilimento. A questo punto, quando la settimana prossima i servizi giuridici del commissario avranno definito i precisi contenuti della missiva da inviare al nostro Paese, la lettera verrà sottoposta al vaglio dei commissari e quindi del loro presidente José Manuel Barroso, entro fine anno, per poi essere formalmente recapitata a Roma.
Ancora in fase istruttoria, invece, il monitoraggio avviato dalla responsabile Ue per la Concorrenza, Neelie Kroes, sullatteggiamento tenuto dalla nostra Banca centrale sulle opa straniere. Kroes ha chiesto diversi chiarimenti a palazzo Koch con lesame, oggi, della documentazione e delle risposte ricevute da via Nazionale. Ma sia questa iniziativa che quella di Charlie McCreevy entreranno nel vivo con linizio del prossimo anno.
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