(...) ministro dellEconomica Giulio Tremonti «bravissimo a far quadrare i conti dello Stato». Poi ci si butta sui temi locali, dove lo aspettano al varco una cinquantina di aderenti al movimento che si sono ritrovati a Sampierdarena. «Per le amministrative abbiamo varie opzioni: candidarci con un nostro uomo al primo turno e poi valutare al ballottaggio il tipo di apparentamento, oppure andare da subito con Pdl e Lega Nord a patto che Fli possa partecipare da subito alla costruzione del programma - spiega Bocchino -. Ma potremmo anche dare vita a coalizioni civiche con soggetti presenti sul territorio o a coalizioni che rappresentino il vero centrodestra: quello fatto da noi, dallUdc e dallMpa».
In tutto questo cè la figura chiave di Enrico Musso, al momento nel Pdl, ma da tempo in bilico e dato in avvicinamento al gruppo di Fini. Feeling che ieri non è stata smentito né da Bocchino, né da Nan e confermato dalla presenza del senatore al pranzo dei finiani alla «Manuelina» di Recco dove si sono radunate 300 persone. «Noi non facciamo campagna acquisti, chi vuole venire da noi è ben accetto ma non invitiamo nessuno - precisa il capogruppo di Fli alla Camera -. Enrico Musso è un personaggio politico di straordinaria qualità e che rappresenta una cultura politica, quella liberale, che converge per sua natura con il nostro progetto. Se e quando Musso dovesse decidere di convergere con il nostro percorso ne saremmo onorati ma non teniamo nessuno per la giacchetta».
Biondi, (ex) berlusconiano in platea
A ricevere complimenti da Bocchino, seduto in prima fila, cè anche Alfredo Biondi, uno dei fondatori di Forza Italia insieme a Silvio Berlusconi ma da un paio danni in rotta con il Pdl e con la dirigenza locale del partito. «Sono venuto qui come ai tempi andavo ad ascoltare i congressi di Msi o Rifondazione Comunista ed è anche un atto damicizia verso lamico Enrico Nan» racconta Biondi che proprio così distaccato da Fli non sembra esserlo visto che dopo annuncia: «Sono molto legato a Enrico Musso e se lui dovesse decidere l passaggio con Fini lo farò anche io. Il Pdl non è il partito liberale di massa che voleva fare Berlusconi, ma il partito liberale di Carrara, cioè un blocco di marmo» assesta lattacco Biondi.
Lex ministro della Giustizia è anche critico nei confronti della passeggiata imperiese in solidarietà a Scajola e avanza perplessità perfino sulla riforma della Giustizia non ancora presentata: «Le riforme si discutono in parlamento, non si votano a colpi di fiducia senza che si possano interpretare».
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