Il futuro della Formula 1? Si decide a Le Mans: in 24 Ore

Sarà un caso ma non lo è. L’idea di correre su una Isport, di fare ruota a ruota contro una Wirth, di sorpassare e vincere e brindare dopo aver sconfitto nell’ordine le Epsilon Euskadi, le Rml, le Formtech e due Superfund, ha smosso persino i piloti. Categoria, si sa, disunita e individualista per natura che stavolta ha trovato compattezza sotto le ali protettrici della Fota, l’associazione dei team. Per cui è fatta, ora Max Mosley non ha più contro solo i grandi costruttori, Ferrari in testa; dovrà invece vedersela anche con gli Alonso, i Massa e i Trulli scesi in pista per difendere la vera F1 e, nel caso, pronti a rombare sull’asfalto di un altro campionato.
Che i ragazzi abbiano preso la ferale decisione, per dirla con Alonso e Trulli, solo «perché Mosley deve capire che non si può fare la F1 senza le squadre che contano» è vero solo in parte. In ballo ci sono anche e ovviamente gli standard di sicurezza garantiti dai top team e, perché no, la consapevolezza che una Isport non potrà mai staccare certi assegni milionari.
Dunque, grandi squadre e piloti uniti con idee finalmente chiare. Perché è svanito il disorientamento figlio delle prime esternazioni mosleyane, quando il capo dell’auto comunicò che il campionato 2010 avrebbe avuto un tetto ai costi, che si sarebbe corso con due regolamenti (uno permissivo per chi accettava il tetto, uno restrittivo per chi voleva libertà di spesa). No. Adesso, tanto più dopo la discesa in pista dei piloti, quando si parla di mondiale alternativo lo si fa senza titubanze, quando si dice che potrebbero esserci tre vetture per team non si scherza, quando si sottolinea che sono già partite le telefonate verso gli autodromi per verificarne la disponibilità si dice il vero.
Ora non resta che attendere il 12 giugno, giorno in cui Mosley e la Fia comunicheranno l’elenco delle iscrizioni accettate per il mondiale F1 2010. Ci sono Ferrari&C e il loro ultimatum, ovvero «ci iscriviamo se si cancellano tetto ai costi e doppie regole»; ci sono Williams e Force India; ci sono 10 aspiranti nuovi team. I posti sono 13 e quel giorno potrà succedere di tutto. Sarà un caso, ma non lo è: due giorni dopo a Le Mans scatterà la 24 Ore.

Darà il via Luca di Montezemolo, presidente Ferrari, presidente Fota e a questo punto nemico giurato di Mosley. Con lui ci sarà anche Fernando Alonso, pilota simbolo di questa F1 e uomo di fiducia del capo Renault, Briatore. E poi Le Mans ha un gran bel circuito. Sarà un caso ma non lo è.

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